Spazi
dell'anima 1999
Mostra nell'ex Convento dei Cappuccini di Caraglio
Associazione Culturale Marcovaldo
Via Cappuccini, 29 12023 Caraglio (Cn)
Regione Piemonte-Assessorato alla Cultura
Curatore Tiziana Conti
Inaugurazione: Domenica 11
Aprile 1999 ore 11,30
Conferenza stampa: Domenica 11 Aprile 1999 ore 10,30
presente l'Assessore Giampiero Leo
Periodo: 11 Aprile - 6 giugno 1999 dal giovedì al sabato ore 15 - 19
domenica ore 10 - 12,30
e 15 - 19
Segreteria tel: 0171-61 82 60 Fax 0171-61 07 35
dal lunedì al venerdì
ore 15 - 18
Catalogo: Lindau - Edizione d'Arte, Torino
Servizi: Cafèteria, Ristoro, Book,-shop, parco, biblioteca
Servizio Stampa, Sito
Internet
Alcuni dati di fatto si evidenziano nella cultura
contemporanea.
Primo tra tutti l'imporsi della materia biologica, irrazionale,
il ritorno ad un sentire primigenio, sensoriale, opposto alla
piattezza omogenea della razionalità.
Il secondo elemento è la trasformazione della realtà in una
iper-realtà nella quale le cose sono condannate all'apparenza:
uno scenario ambiguo, dominato dalla conformazione a modelli ricorrenti.
Il soggetto non è più all'origine di un processo conoscitivo, è solo
l'agente dell'ironia oggettiva, con la quale, come sostiene Jean
Baudrillard,
il mondo si presenta, dis-accumulato ed esorbitante.
A questa situazione è connesso un terzo problema.
Le conseguenze del post-industriale ci hanno insegnato ad
utilizzare il virtuale così bene da costruire qualcosa che
è al contempo esistente e non esistente. L'estremizzazione
del modello - io implica una visione del mondo fondata su
verità intercambiabili, su combinazioni di sistemi informatici
e cibernetici, mescolanza inquietante di artificio e innocenza,
di manipolazioni e sensazioni.
L'arte è specchio di questa disgregazione.
Può diventare essa stessa preda dell'impulso distruttivo che
induce a seguire l'esorbitanza iperreale. Oppure recuperare
il legame con la coscienza storica, tanto da sottrarsi alla
dimensione dell'univocità. Questa via passa attraverso lo
Spirito, uno "spiraglio" che consente l'evoluzione di
un
sentire autenticamente comunicativo. Esso non è un astratto
ente di ragione, quanto piuttosto possibilità di conoscenza,
riscoperta di valori quali la memoria, la tensione verso
l'assoluto, il senso etico. Lo spirito apre insomma al
mistero di una comunicazione Rivelativa.
La mostra "Spazi dell'Anima" trae le sue premesse da queste
riflessioni e propone una rassegna di opere di artisti italiani
e stranieri la cui ricerca si avvale spesso di linguaggi
interattivi nell'ambito delle arti visive:
Jocelyn Alloucherie, Robert Barry,
Andrea Busto, Monica Carocci,
Mario Deluigi, Gino De Dominicis,
Eleni Dori, Perla Flors,
Lucio Fontana, Angiola Gatti,
Haru Kato, Lena Liv,
Giuseppe Maraniello, Fausto Melotti,
Marco Porta, Serghej
Potapenko,
Renata Rampazzi, Franco Rasma,
Giovanni Rizzoli, Alfredo Romano,
Ugo Simeone, Jan Van Oost,
Hubertus von der Goltz, Silvio Wolf.
Gli artisti, personalità molto differenti,
sono accomunati dall'idea che l'opera può
diventare la misura dell'instabilità esistenziale
e che è indispensabile anche una prospettiva etica
se si vuole pervenire ad una Rigenerazione Antropoligica,
come antidoto alla globalità della cultura.
La mostra si propone dunque di offrire spunti
di riflessione sulle motivazioni di una ricerca
artistica che sente l'urgenza di recuperare quello
che il filosofo José Orega definisce
"il chiarore vitale in una realtà nella quale
l'uomo è gettato nello sciame pungente e caotico delle cose"
Tiziana Conti |