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Libro, 12Kb Estratto dalla presentazione del 1964:

"L'Italia è ancora un grande harem,
la nostra è ancora una società fatta
di quello che si tace e non di quello
che si dice.Ma la lotta contro tutto
ciò è incominciata e un libro come
questo ne è senza dubbio un coraggioso
segno."

Scriveva Pier Paolo Pasolini:
"La prima impressione che si ha
leggendo queste lettere è che sono
estremamente divertenti: anzi dirò che
"Le Italiane si confessano" è stata la
più divertente lettura che io abbia fatto
in questi ultimi anni.
E divertimento proprio divertimento:
quello che prova un ragazzo leggendo
un libro di Salgari, o una giovinetta
leggendo un libro della Delly...
Ne nasce un sproporzione che rende
ossessivo, quasi inumano lo stato
della donna.
Mi pare che queste lettere, pur con
la loro deliziosa allegria, vivacità,
tenerezza, birichineria, malinconia,
paura non facciano altro che confermare
questo vecchio stato di alienazione
della donna Italiana.
Il che siginifica che mettono in luce
la tettonica reale della nostra società,
piena ancora di strati arcaici, di livelli
culturali, primitivi, tipi dei governi
sottogovernati...."



Ed ecco una lettera campioneche scrisse
una ragazzina dalla Sardegna :
"..Sono una ragazza di 13 anni e sono
gìà 3 anni che faccio la serva.
Prima facevo la bambinaia e adesso
faccio le faccende domestiche.
Però io sono una bambina molto povera
e a me non piace eseguire questo mestiere.
Le vorrei annunciare che non ho potuto
nemmeno finire le scuole, ho soltanto
fatto la terza elementare promossa all
quarta.
Proprio in questo momento svelo un
segreto alla sua saggezza, se mi può
dare un consiglio:io vorrei scrivere ad
una attrice o a un attore che ho molta
passione e sono entusiasta di diventare
anch'io una diva.
Se io trovassi una persona buona da
potermi aiutare, ecco il consiglio che
chiedo a lei.
Le scrivo le mie indicazioni di ragazza:
altezza 1 e 50, calzatuta numero 36,
peso 37 chili, capelli neri, occhi neri,
il viso bruno.
Per favore se può rispondere subito..."
Riporto il commento:
" Questi sogni, generalmente, non hanno nulla a che vedere con le vere aspirazioni
artistiche: sono la proiezione fantastica di un desiderioche si contrappone alla realtà, tanto più
meraviglioso quanto più la realtà è triste. Come il prigioniero sogna la libertà, il malato la salute e il povero la ricchezza,
queste ragazze dall'esistenza grama sognano il successo, che vuol dire mezzo, non un fine:
L'unico mezzo che sembra loro a portata di mano, poichè altre ragazze, ieri pressapoco
nelle loro condizioni, sono oggi delle dive famose e, come nelle favole, sposano nipoti di re..."
CartaBianca enpleinair