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Nella mia
prima performance "L'uomo nero", ero vestita in lattice nero (abbigliamento sado-maso) e rappresentavo il carneficeo comunque una figura potente epericolosa che prima accarezzava,successivamente picchiava e legava con delle garze sprayate di nero unmanichino-bambina , poi armata di due grossi coltelli, colpivo ripetutamente un altro manichino rappresentante un uomo. Mi piace spesso nei miei lavori identificarmi con i personaggi piu' inquietanti , malvagi, o volgari perche' solo performando quello che non mi piace o mi spaventaq uesto non ha piu' potere su di me. Ho realizzato le foto della bambola che ferita (sembra una violenza sessuale)cerca di difendersi con un coltello e da vittima passiva diventa attiva nellapropria difesa , questo si collega anche a quella che e' la mia percezione sugli ostacoli di crescita psicologica che le donne devono affrontare per contrastare l' immagine mediatica che ci propone sempre una donna vittima o passiva di fronte al pericolo o all'avventura.
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La seconda
performance è "Medusa-cyborg". Medusa e' per me la sessualita', l'aggressivita', l'orrendo nel femminile,caratteristiche che esistono ma che spesso vengono represse perche'contrastano molto con quello chela donna dovrebbe o si vorrebbefosse , causando cosi' depressionee autolesionismo. Attraverso la liberazione di queste pulsioni e con i mezzi tecnologici dicui le donne si devono appropriare e'possibile arrivare al proprio e autentico SE'. Per quanto riguarda il cyborg, parto dalla considerazione di tecnologiacome prolungamento delle capacita' umane, da qui la necessita' delledonne di utilizzare i mezzi tecnologici ,per vincere quell'atavica avversione alle macchine derivata dalle teorie piu' obsolete. |
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L' ultima mia performance: "Califano" oltre che il tentativo di abolire iltabu' della donna mascolina si tratta proprio di ricordare il passato dispiccato maschilismo italiano, e sempre per annullare il fastidio eil peso del passato diventando questo. Mi interessa l'arte comecomunicazione su ampia scala e per il maggior numero di persone possibile ,per questo opero spesso in luoghi chenon sono soltanto gallerie o musei(dove la vita e'spesso congelata e distante),trovo molto importante cercare di interveniresu diversi piani anche attravers oi tanto odiati e criticati media,a questo proposito ho datorecentemente diverse intervistesu canali pubblici e privati (Rai Sat,Odeon ,Italia Uno, Unica Lombardia) che considero dei lavori. |
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