"La finestra di Eva" |
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Anna Maria Vancheri | |||
Sono passati secoli da quando la specie umana ha inventato la prima "Finestra", fatta forse occultando con rami coperti di foglie, cementati con terra e pietre l'apertura troppo evidente di una caverna. Da questo gesto di privata osservazione per sopravvivere, nascono le quasi infinite citazioni sulla finestra, che vanno dai testi storici alla letteratura, alla poesia e altro quale simbologia e la simbologia onirica. In breve ecco alcuni aspetti che istintivamente mi sollecitano a definire questo "piccolo spazio dove si può anche vedere il cielo".. E dico che "FINESTRA" è-una piccola apertura su di un muro, spesso mimetizzata che serve ad osservare senza essere visti - luogo di attenzione di nascosta paura-limite imposto come protezione, ma anche come distacco dal reale-punto d'osservazione asettico che può coinvolgere emotivamente anche personalmente, ma che impedisce di agire. Così da secoli questa protezione se riferita in particolare alle donne diviene una "falsa"protezione che impedisce la possibilità, alla pari di costruire un universo dove l'elemento femminile è escluso anzi è "tabù". |
Le donne, attente nel ricordare, segnalare, notare attraverso racconti orali, scritti, poesie, diari, per lunghissimi tempi si sono passate i messaggi, che questa condizione imposta da costumi e usi, abitudini e comodità, le relegava proteggendole dal cattivo mondo esterno! Così, quella finestra occultata da belle decorazioni mimetizzanti, barriere mute alla partecipazione attiva, è stata trasformata in punti focali d'osservazione strategica. Queste Eve sconosciute nella necessità d'inventarsi una libertà di piccole azioni, di piccoli passi verso una conquista materiale e intellettuale quali creature nate dalla stessa carne del "Seme Umano", hanno aperto quelle finestre l'una dopo l'altra e continueranno ad aprirle ed aprirsi, per scendere giù attraverso quel piccolo immenso spazio con l'equilibrio di una parità scoperta e conquistata. Oggi con il dovuto distacco del tempo, si può sorridere e guardare anche dalla finestra con fiducia all'avvenire. |
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Come si definisce Anna Maria Vancheri? "Mi definisco con umorismo un individuo vivente sulla Madre terra, nata casualmente a Roma - Italia di razza bianca, femmina, predisposta geneticamnete alla trasformazione della realtà attraverso la realtà stessa. In pratica mi sento vicina alla figura dell'"Artista-Sciamano", colui che manipola gli eventi e sopravvive alla morte, che si distingue dal resto della comunità, per una sorta di vocazione. e non si tratta di superbia, ma di una forte volontà di "operare", l'artista-sciamano è un operatore esterno. Il fare arte è stato per me all'inizio, un impulso non riconosciuto, quasi rimosso, poi all'improvviso è apparso più forte e determinato coinvolgendomi totalmente fino a farmi sentire l'arte come-"conditio sine qua non"-della vita." |
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Dualità del significato- simbologia a livello onirico Cornice metaforica Il dentro e il fuori Pieno e vuoto Chiusura di apertura Libertà di conquistare Fuga |
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