RENATA RAMPAZZI "Prevedere e arginare il caos." testo su catalogo di Dacia Maraini Agosto 1996 |
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Difficile usare le parole per presentare delle immagini che notoriamente sono insofferenti di descrizioni e commenti. Le immagini si nutrono della loro stessa forza espressiva e guai a chi non capisce. Ma poichč le mostre sono fatte di quadri che,per tradizione, vengono accompagnate da qualche parola di presentazione, eccomi qui a scrivere. Osservando le tele di Renata Rampazzi spuntano sulla lingua delle parole che sembrano suggerite dal pensiero della pittura. Una di queste č la parola "Liquido". Il mondo di questi quadri č fatto di masse ondose, quasi marine, ma dai colori terreni, poco acquatici:il rosso,il viola, il marrone, il verde bottiglia,il bianco. Sono masse sciolte, minacciose,in procinto di abbattersi chissą dove. Esse possono creare, nel loro tragitto verso la riva, un breve ingorgo, qualcosa di fragile e precipitoso che viene colto al volo e fissato dalla mano attenta dell'autrice. |
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Ma niente ci assicura che quel moto non proromperą oltre la tela e invaderą i nostri sguardi,i nostri spazi vitali. Un'altra parola che viene suggerita dalle immagini in moto č "Crinale",seguita da altre parole che le sono parenti come "tracimazione", "cresta","divisione","limite","vortice","caduta". E' come se tutta l'ondositą colorata del fluido che invade queste tele si dovesse arrestare, immota e sospesa in un punto di rottura,un crinale appunto, al di lą del quale regna il disordine. In quel punto decisivo si crea un vortice una imboccatura, qualcosa che minaccia l'arrivo del caos. |
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Curioso questo insieme di minaccia, e
languore,questo coagularsi e sciogliersi |
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