Territori dell'arte | |
LAURA AMBROSI - WHITE TANGLES - 2005 | |
Arriva da lontano questo lavoro di Laura, oscillando continuamente tra la creatività pura e il design. Si tratta di oggetti molto allusivi, con rimandi precisi all'universo femminile. Il suo GROVIGLIO BIANCO è al contempo gomitolo ed espressione di caos, intreccio... Da un oggetto reale, trasformato in oggetto visivo traslato in pura luce, quello che emana è un territorio mentale in cui si dipana l'esperienza umana che l'artista giocosamente esprime osservandola con gli occhi stralunati di un'Alice nel paese delle meraviglie e, come nel libro di Lewis Carroll, impregnandola di magia e crudeltà, di sonno e di veglia. |
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PINO CASTELLO - RACCONTO MUTO - 2006 | |
Nel Racconto Muto
Di Castello, la narrazione ripiega verso una dimensione autobiografica. Nell'essenzialità' del lavoro (tre nomi tracciati con smalto su lastre di plexiglas, collocate su una struttura di ferro) i riferimenti sono precisi. La Cina è vista attraverso l'esperienza personale di tre amici e, mediante il solo nominarli/scriverli condensa (attraverso la trasparenza che rende muta e mutevole la scrittura) il nostro specchiarci dilatandoci nella storia. Un territorio nominato attraverso "qualcuno" mediante un codice concettuale permeato di pittura, questo ci restituisce l'artista. |
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MARTHA NIEWENUHIJS + CHEN LI L'ATTESA I - II - 2005 | |
Le due artiste duettano, in quest'opera d'arte condivisa, sconfinando in un desiderio di reciprocità segnica, volutamente confondibile. Le carte esposte sono come delle mappe mentali in cui si stratificano i loro linguaggi visivi. Geografie degli sconfinamenti, tracciate con fluide pennellate ideogrammatiche. Universi dell'immaginazione delegati a ricongiungere le diversità apparenti a ricordarci, se fosse ancora necessario, che la pittura esiste ed è l'unico linguaggio che non ha bisogno di traduzioni perché parla comunque a tutti, che la si ascolti o no. |
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CLAUDIO ROTTA LORIA + CARLO GAFFOGLIO SEKOU CONDE, BAKARY CAMERA, FATIMETOU KANE... FUTURO PROSSIMO - 2005/2006 |
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Un vero e proprio Work in Progress, un'eco di mail-art quello che gli artisti ci propongono, dall'esperienza reale di questi cittadini del mondo, venuti qua a sperimentare la cultura della mutualità; attraverso i volti/Nomi/territori ora impacchettati e pronti per la spedizione ai mittenti. L'opera aperta è in procinto di divenire ancora altro con l'apporto che ognuno di loro donerà, affinché divenga un operare comune, condiviso... e i territori fisici e mentali riscoprano la loro essenza mutevole e multietnica che ci rende tutti parte di un'unica comunità: quella del mondo. Marco Filippa |
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edizione 2005 |