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progetto
maionese 2007
10 ma edizione
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Se non fosse per la letteralità straniante e grottesca del costume di scena,
chiunque potrebbe riconoscere ne "le ragazze sono asine" uno dei facili e
frequenti luoghi comuni.
Le donne, per prime, spostarono il conflitto modernista, interno al discorso
sull'arte, dal modello edipico, combattuto fra arte istituzionale e avanguardia,
verso un conflitto paradigmatico in cui viene assunto il fondamentale concetto
strutturalista secondo il quale nessuna visione può aspirare ad essere pura e
incondizionata.
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La condizione delle donne fu il presupposto che consentì ad alcune artiste,
come Sherman e Kruger, di prendere coscienza di uno sguardo preconcetto,
privilegiato nella società, esteso al mondo artistico.
La cultura mediatica veicolava, con nuovi strumenti, il paradigma strutturato
sulla predominanza maschile, retaggio (inconscio o meno) di tutta la precedente
tradizione culturale. |
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Nella società patriarcale, l'uomo è l'unico depositario di significati e ragione
su cui fonda la propria autoaffermazione distinguendosi dalla natura.
A questa è assimilata la sostanza femminile. La razionalità virile plasma, per essa,
una forma finalizzata al godimento estetico e all'affermazione continua del proprio
ruolo dominante. La donna feticizzata non crea autonomamente un'identità, ma asseconda
le allucinazioni maschili.
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Nella performance di Marzia Gallinaro, l'attrice veste istericamente i simboli di
questa costruzione dell'uomo - le scarpe con tacchi che ne rendono insicuro l'equilibrio,
l'abito bianco simbolo della purezza pretesa e imposta socialmente fino al matrimonio,
la testa d'asina che ne raffigura metaforicamente il ruolo all'interno di questo
rinnovato vincolo - restituendo il doppio perturbante dello sguardo autoritario a chi
ne è l'origine, per marcarne la responsabilità.
Gli occhi melanconici e inquietanti della maschera allontanano dall'identità femminile,
con potere apotropaico, la forma stereotipica ricevuta; ghiacciano l'illusione di
onnipotenza dell'uomo, che scopre di non essere il solo portatore di
"soggettità".
E questa scoperta, riflessa nella reificazione assurda del proprio sguardo preconcetto,
di una libertà nel soggetto-altro, lo pietrifica nella sua "oggettità", come davanti
allo sguardo di Medusa.
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Tra note da bomboniera nuziale e fragili tentativi di emancipazione, la riflessione
sulla propria essenza, la richiesta del suo riconoscimento, sembrano rinchiudersi,
tuttavia, in un profondo isolamento, dove l'intenzione costruente dell'uomo è sempre
implicita.
La donna-asina, nell'indifferenza di uno sguardo assente, consuma la propria lotta
cristallizzandosi in una solitudine di porcellana.
Michele Bramante
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video
performance
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pagina
del progetto
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enpleinair
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progetto maionese |
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progetto
didattico |
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