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Nell'ormai lungo percorso di Stoisa il disegno è sicuramente un momento
centrale e vive di una precarietà essenziale, indagando i segni dell'arte
(valga il Narciso di Caravaggio tracciato sul catrame).
Le sue installazioni indagano lo sguardo specchiandosi nell'arte:
Trasformazione, cambiamento, luogo dell'esperienza... in un tempo sospeso.
Con Noi l'artista recupera un disegno del mondo del 1990: una
traccia labile che allude alla sfera su cui campeggiano i territori evocati
dai loro nomi. Un tappeto di giornali invade il pavimento (ritratto del presente)
su cui si erge, in uno splendido isolamento, il cavalletto
(ritratto dello studio del pittore) su cui è stato posato il dipinto.
Un circolo chiuso che irrora il pensiero di linfa vitale in cui l'arte è sicuramente
l'ingrediente centrale, il luogo/non luogo dell'esperienza dell'artista.
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In Stoisa's work Drawing is the central moment of his production and it lives of
an intentional precariousness, inquiring the signs of art (like Caravaggio's Narcissus
traced on tar). His installations investigate the look reflecting themselves in Art.
Transformation, change, site of the experience... in a suspended time. With Us the
artist recovers a drawing of 1990's world: a labile trace which alludes to the sphere
on which the territories, evoked from their names, are standing out. A newspaper carpet
invades the pavement (portrait of the present time), at the middle of it the easel
(portrait of the painter's study) supports the painting, in a splendid isolation.
A closed circle that sprinkles the thought of a vital liquid, in which Art is sure
the most important ingredient, the place/not place of the artist's
experience.
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