Anita Tania Giuga

Anita Tania Giuga per Alfabeto Morso

Chi sono? Una donna che si è lasciata attrarre dall'arte come fosse il canto delle sirene.
Mi dicono che l'arte, la cultura, la possibilità di declinare il tempo secondo piacere e passione, è roba da ricchi.
Io ci sono riuscita. Almeno per dieci lunghi anni. Certo è che l'avventura si è dipanata in maniera rocambolesca, se vogliamo, per almeno tre motivi: sono siciliana, provengo da un ambiente piccolo borghese, le mie risorse finanziarie sono tutt'altro che illimitate. 
Uso Facebook come finestra sul mondo delle arti e come mezzo di promozione caldo. 
Perché scrivo? Non posso farne a meno.
Si tuona, da almeno un biennio, sui tagli alla cultura, sul "tetto di vetro" contro il quale le donne ambiziose battono il capo; si sacramenta e poi si torna a un pianto greco sommesso.
Ma io voglio strigere "l'occhio di bue" sul cascame più grave dei tempi presenti: l'insofferenza. Ogni giorno studio un modo per far convergere le mie personali iniziative - culturali, poetiche, artistiche - e il mondo degli altri. Ho circa 4.400 contatti, spalmati in più parti del mondo. Abito in Sicilia, ma fingo di vivere altrove. Ogni giorno ho l'obbligo di domandarmi se produco contenuti accessibili a quei tanti che conducono una vita diversa dalla mia. Ogni giorno sono costretta a chiedermi se il mio decennale investimento in cultura non sia stata una frode.
Inutile, nonché dannoso, che io citi l'assenza di meritocrazia, piuttosto vorrei alzare la voce sulla lobotomizzazione della sensibilità.
Da più di un anno porto avanti una personale battaglia per un iter universitario che inizialmente mi ha sorretto permettendomi, grazie a una borsa di studio per un Dottorato di ricerca, di continuare a dedicarmi alla punta più sperimentale dell'arte contemporanea, oltre che di foraggiare una minima mobilità; avendo, però, contravvenuto alla cieca ubbidienza nei confronti del mio tutor, dopo lunga malattia, mi son trovata sotto procedimento di esclusione dallo stesso Dottorato (procedimento a tutt'oggi in corso).
Lei pensa abbia avuto solidarietà?
Pochissimi amici e ancor meno, nel novero dei colleghi, hanno teso una mano o hanno speso una parola. Al contrario molti fra i miei "contatti" alzano la voce se invece dei loro "contenuti" promuovo le mie piccole lotte di periferia. Vorrei consigliare a quanti si sperticano in critiche e giudizi verso lo status quo di farsi un bell'esame di coscienza e osservare i "cadaveri" che scavalcano prima di dirsi ecumenicamente impegnati nella lotta contro i soprusi della società civile.
Contro la purezza, come dice Isabella Bordoni citando Hannah Arendt, ma verso una più reale sensibilità

Una scalza che brucia

Anita T. Giuga
Cara Anita è un testo di grande impatto, la tua testimonianza parla a tutti e tutte, la storia di donna tra muri e paletti, li scavalca. li abbatte, ma che fatica… quando mai sapremo che “riceviamo” per i nostri meriti o demeriti, per la valenza del nostra fare, della forza che portiamo con noi. Ti capisco cara Tania, le sirene ci avvincono e suonano canti melodiosi, l’arte è un filo (a volte spinato) che porta con sé la passione, struggente e avvincente. Perché io son qui, a volte me lo chiedo, chiusa in questa galleria anomala e particolare, anch’io di origine siciliana, mai ambientata né qui né altrove, e vado per la mia strada in questa isola d’arte, tra muri vecchi e cortili immensi, su face book ed i net work in genere ho trovato una strada di fuga e di coinvolgimento, porto avanti l’enpleinair virtuale appaiata a quella reale. Vedo cose e incontro persone come te preziose, mi aiutano a comprendere la vita. 
Forse noi donne ci ripetiamo ma la storia è sempre la stessa, spiace dirlo ma è sempre una lotta fiaccante, ti fermi a volte ma riprendi il cammino.
Se permetti mi piacerebbe pubblicare il tuo testo sul catalogo che farò per alfabeto morso, raccolgo più testimonianze, un contributo alle donne per le donne, il progetto in sintesi è questo, alfabeti comunicazione linguaggi e parole …per decifrarci di più… è sempre l’ora, poco cambia, il nostro è un contributo all’arte e alle donne. Grazie Tania in attesa di una tua conferma ti saluto caramente elena 

Cara Elena, il network serve a questo. A sentire che un linguaggio c'è ed è comune. Siamo tutti neri, siciliani, ebrei, palestinesi, donne atavicamente calpestate, dee castranti, siciliane gravide di doni e maledizioni.
Esattamente come le missive assolvevano il compito comunicativo tra pensatori, poeti, filosofi, letterati, mecenati e scrittori all'epoca della carta (come unico supporto). Noi tramandiamo la memoria dell'odore e del peso che "la carta" ha avuto nella Nostra storia comune. Bisogna sfatare un mito, o una mitologia, cattolico: non è affatto vero che chi soffre è più sensibile e disponibile. Sulla mia strada, sulla strada di uomini e donne ai margini di quella specie elevata di notorietà che ti fornisce anche il salvacondotto per il lavoro pulito, al quale la maggior parte di noi aspira (a essere corrotti s i fa una fatica terribile e si dorme poco), i frustrati e gli infelici si sono trasformati in carnefici. Boia senz'anima né etica; terrorizzati che la loro mediocrità, unita a un millantato quanto fittizio culto dell'ottimismo, fosse appannata dal talento, dalla forza, dal pensiero trasversale di una donna.
Certo che ti autorizzo e ti ho anche spedito il lavoro di Matilde Montanari, fotografa d'arte che porterò in giro per l'Italia, in tutte le università e le Accademie che vorranno ospitarci.
Grazie a te

atg

21 febbraio 2011
Anita T. Giuga è critico d’arte, dottoranda presso il dottorato di “Estetica e Pratica delle Arti” dell'Università di Catania. Ha collaborato al dipartimento di Psicologia dell’Arte del DAMS di Bologna e insegnato all’Accademia di Belle Arti di quella città. Collabora con testate di settore, come Flash Art (dove è stata interna), Juliet, Espoarte, Giudizio Universale, art a part of cult(ure), Spruzz, Cyberzone. Quanto alla poesia, ha curato performances, vinto premi (Prosa poetica , Fara Editore ed. 2007; finalista Poesia di Strada, XI edizione, 2008), la lirica "Omero" è stata segnalata sul mensile internazionale di cultura poetica "Poesia". È presente nelle antologie poetiche e letterarie "Memorie del sogno", "Sicily black"; "Io, gli altri"," One way", catalogo dell’evento Arte al Cubo Eventi 2009 (A & B Editrice). Assieme a Egidio Cacciola, è autrice del romanzo Il padre manca (A & B Editrice).
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