La mostra conclude la
rassegna ed è il terzo appuntamento
ha come tema “Il Futuro, Un Futuro”
Testi critici di :
Hans Jonas, Marco Scarnera, Carlo Colombino, W. Kandiskij, Giulio Steve,
Elena Privitera, Marco Filippa.
Curatela: Domenico La Grotteria
in collaborazione con l' Associazione Culturale En Plein Air di Pinerolo
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En Plein Air per Mobile Card
Nel 1989 Leonardo Sciascia pubblicava una raccolta d’interventi apparsi
su quotidiani e settimanali,
scelse un titolo emblematico, preciso (e profetico): A futura memoria
(se la memoria ha un futuro).
Certo gli argomenti di cui si occupava sono lontanissimi da quelli
affrontati da questi artisti ma,
a ben vedere, non sono poi così lontani e, in un gioco di citazioni,
diventa calzante parafrasare
Wim Wenders… Così lontano, così vicino (1993).
Quello che voglio cercare di dire mi sfugge, ma al contempo è come se
l’avessi sulla punta della
lingua. Il problema del Tempo, di questo tempo, è l’ansia onnivora che
pervade tutto e insidia,
troppo spesso, la capacità di essere presenti. Anche l’arte non è immune
ma continua ad avere,
quando riesce a essere opera presente, la capacità di attraversarlo il
tempo vivendolo in eterno.
L’Arte è morta? (Giulio Carlo Argan); Woody Allen risponderebbe:-no
sta poco bene.
Ironia a parte, citazioni a parte. Il futuro che intercettano gli
artisti e questo progetto, ci
ha indotti ad accoglierlo e a lasciarci coinvolgere, a contribuire al
suo proliferare assicurandogli
ospitalità all’En Plein Air.
Questo avanzare nel presente, interrogandosi ansiosi sul futuro, è un
peregrinare nelle nostre coscienze pervase da una quotidianità spesso
saturata da una tecnologia
soffice che ha mutato molte cose, forse troppe. L’En Plein Air è un
luogo ameno che incorpora bene
la transitorietà degli accadimenti artistici, che sa accoglierli in una
dimensione ancora umana o,
almeno a noi, così sembra. È un luogo dove le ricerche artistiche
coesistono nella molteplicità dei
linguaggi di cui è caratterizzata la contemporaneità. Dal dipinto al
video, dalla pratica installativa
o performativa alla scultura “tradizionale”… tutto convive in un dialogo
aperto contribuendo a conferire
forza all’anima del luogo e al contempo respirarla, come un soffio
vitale.
Come se si trattasse di una comunità umana che condivide esperienza,
sapendo che soltanto così potrà
crescere e garantirsi un futuro.
accogliere Mobile Card per noi significa contribuire proponendo il
lavoro di artisti cui siamo legati
coinvolgendoli in quest'altro viaggio, ricordando sempre un
precetto
che ci insegue da qualche tempo:
no hay camino hay que caminar.
Marco Filippa, Elena Privitera
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