nell'ambito del progetto
PINEROLO SI RACCONTA PINEROLO INSOLITA
sabato 11 marzo 2017 ore 15,30 corso Bosio n. 29 Pinerolo
 


 


#PINEROLOINSALOTTO

Nell’ambito del progetto PINEROLOINSOLITA, l’associazione, dopo il gradito successo del primo salotto tra  due artisti che in Pinerolo hanno vissuto e creato: Luigi Aghemo e Serghej Potapenko, poiché riteniamo che Pinerolo si racconti anche attraverso le sue figure ed i suoi personaggi creativi di oggi, abbiamo deciso di ripetere l’esperienza valorizzando ed estendendo “i salotti” ad altri autori operativi da anni nel pinerolese incontrandoli e “raccontandoli” al pubblico presso l’atelier di uno degli artisti invitati.

Come seconda iniziativa proponiamo l’incontro tra le artiste
Caterina Bruno di Cavour e Sabina Villa di Pinerolo

entrambi acquerelliste con particolare propensione a rappresentare tra luci e colori
suggestivi il proprio mondo creativo attinto dalla realtà circostante interpretata con delicate sfumature..

Per info tel 333 4249372 epa@epa.it
 

            Giovanni Fasulo : Appunti di viaggio _ 2_ Sabina Villa incontra Caty Bruno

Leggerezza: per comprendere a fondo la poetica delle due artiste sento il bisogno di
approfondire questo concetto.
E non posso passare che da Italo Calvino, Lezioni Americane (1984):
<<La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza
e l’abbandono al caso.

Paul Valéry ha detto: “Il faut être léger comme l’oiseau, et non comme la plume”>>.

Ritrovo nei pennelli delle due artiste il sentimento purissimo del nuovo e del vero:
la scoperta, la rivelazione, la caduta, la rinascita, il tempo, la necessità.
Entrambe costruiscono mondi paralleli, che non imitano il reale, bensì lo mutano geneticamente.

Sabina Villa si muove in deliziosi giardini della mente, innervati di poesia del colore.
Le architetture, labili, sono sognanti e sospese; ma al contempo si materializzano,
prendono forma, edificano nuove città del visibile.

Caty Bruno eleva un canto alla vita: i circuiti dei pigmenti muovono rigorosi meccanismi
visivi a metà strada tra natura e storia, tra sentimento del tempo e desiderio di evasione.
Come per Mondrian, anche qui, l’universale incontra l’individuale: lo slancio vitale inebria
e avvolge, emoziona senza posa.

Leggerezza, ancora: la strada percorsa dalle artiste è un volo d’uccello, silenzioso
ma potente. Nel gesto e nell’anima.
 

 

          

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