Patrizia Nuvolari
Con il Patrocinio di :
Regione Piemonte Assessorato alla Cultura

IL CORPO SOLITARIO
ovvero
LA NECESSITÀ DELL'AUTORAPPRESENTAZIONE 
a cura di Giorgio Bonomi 

inaugurazione sabato 3 luglio 2004 ore 18 spazi En Plein Air 
Progetto Maionese 7ma edizione
22 Agosto 2004  

immagini inaugurazione 3 luglio 2004

artisti invitati : 


Laura Ambrosi , Cinzia Ambrosini , Ancilotto Camilla, 
Francesco Arena, Art al Quadrat, Rossella Bellushi, Luca Bernardelli,  
Glenda Boriani, Maria Bruni, Daniela Carati, Casaluce-Geiger , 
Sabine Delafon , DJ Lamù, Ivana Falconi, Iaia filiberti ,Gaenssler Katharina, 
Julia Galan, Loredana Galante,Tea Giobbio,Robert Gligorov, 
Debora Hirsch, Benedetta Jacovoni, Natasa Korosec,Wilma Kun, Lucia Leuci, 
Liuba ,Salvatore Licitra , Alice Masprone, Laura Masserdotti, 
Lorena Matic ,Enrico Minato, Moragreca Joaquina, Roberta Neri,
Irina Novarese, Patrizia Nuvolari, Simona Palmieri, Daniela Perego,  
Silvia Reichenbach, Scheda Stefano,Giovanna Torresin, 
Simona  Uberto, Marta Valenti 
artista ospite Erica Vagliengo

Performance giorno 3 luglio :
Enrico Minato D.N.A 
Natasa Korosec
Alice Masprone Expecta Vulnus
Simona Palmieri Puzzle of flesh
Andy Tragala teatro
"Autoritratto", "percezione di sé", "identità", "allo specchio", e molte altre 
definizioni, per quel concetto di "autorappresentazione" che l'artista, da sempre, 
ha tentato.
Qui ci concentriamo su artisti che, con la fotografia e/o il video, hanno messo 
in pratica le modalità dell'autorappresentazione, evidenziando una poetica di 
"solitudine".
Si parte dal proprio corpo come elemento primario del sé e, soli con se stessi, 
si ricerca una rappresentazione che può essere "reale" o "possibile", tragicamente 
data o felicemente ipotizzata.
Da qui le varie differenziazioni con cui abbiamo raggruppato gli artisti, ben 
consapevoli che ogni classificazione è troppo stretta (o troppo larga) ma tuttavia 
utile per l'economia del discorso.
Per "autorappresentazione" intendiamo tutte le forme possibili con cui questa può 
realizzarsi: per la fotografia, dall'autoscatto vero e proprio (con il temporizzatore, 
con la macchina fotografica in mano, con il flessibile) alla fotografia realizzata 
da un assistente il cui compito è meramente esecutivo; per il video, vale lo stesso 
discorso. 
Inoltre ci interessano tutte le possibili "autorappresentazioni": dal corpo intero 
a parti di esso, finanche minime e non percepibili con l'occhio umano.
La selezione degli artisti qui presenti è il frutto di una ricerca più ampia che 
vede un gran numero di artisti, soprattutto giovani, che usano questa metodologia 
creativa.
Crediamo che molte siano le cause che contribuiscono al fenomeno: sicuramente la 
grande presenza della fotografia e del video nell'arte degli ultimi decenni e 
l'uso che il corpo, e spesso il proprio, ha avuto dalla body art in poi.
Negli ultimi anni sembra apparire un modo nuovo di riflessione sulla propria 
identità, sul proprio corpo, sulla conoscenza di sé. Finito lo "scandalo", 
finita la necessità ontologica di una autodefinizione, l'artista ha cominciato 
a indagare su se stesso come oggetto di conoscenza, da un lato, e come soggetto 
di narrazione, dall'altro: la metodologia dell'autorappresentazione è apparsa 
la più funzionale e la più appropriata per simili operazioni; la stessa componente 
narcisistica, certamente presente, assume un valore diverso.
È evidente che in questa odierna società, sempre più spersonalizzata e basata 
sull'immateriale, il percorso di riappropriazione non può che partire da se 
stessi e dal proprio corpo, soprattutto per le giovani generazioni, nate e 
cresciute in una sorta di "vuoto pneumatico", ché le altre più anziane almeno 
hanno la memoria della concretezza, dell'identità, del progetto, sebbene ora 
appannati o spariti del tutto. L'autorappresentazione, quindi, permette di 
evitare mediazioni, funziona come "specchio".
Un altro dato interessante consiste nel fatto che, tra gli artisti che usano 
l'autorappresentazione, sono prevalenti quelli di genere femminile e, tra quelli 
di genere maschile, c'è un numero consistente di omosessuali; per spiegare il 
fenomeno potremmo ricorrere a tutte le categorie indicanti le caratteristiche 
femminili: 
intimità, riservatezza, immediatezza, pudore, e così via, se non le interpretiamo 
in modo mellifluo e se accettiamo la lezione del femminismo più accreditata 
che prevede non l'uguaglianza bensì l'esaltazione delle differenze di genere.
Vogliamo dimostrare, inoltre, come la poetica dell'autorappresentazione non 
si concentri solo sulla solipsistica conoscenza di sé e ricerca della propria 
identità. 
Molti artisti, al contrario, con la tecnica del travestimento - ironico o drammatico, 
è lo stesso - mettono in luce l'impossibilità pirandelliana, ma già eraclitea, 
di una netta definizione di identità, sia nel senso di "io" che di "altro"; altri, 
consapevolmente, scavano il proprio se stesso, il proprio corpo, fermandone con 
l'immagine non il tutto ma una parte, finanche un particolare microscopico; 
altri ancora usano l'autorappresentazione per un discorso narrativo tanto con 
una sola immagine, quanto con una teoria di sequenze; altri, infine, tentano di 
esplorare nuove vie e nuovi territori.
Da ultimo, ma a rigor di logica sarebbe la prima domanda, dobbiamo chiederci: 
perché proprio la metodologia dell'autorappresentazione? Riteniamo che, oltre 
alle motivazioni sopra esposte, questa forma di rappresentazione/espressione 
permetta all'artista di unificare soggetto ed oggetto senza mediazioni e di 
usufruire di una completa "solitudine" nell'atto creativo. Se, infatti, quando 
l'artista riprende una realtà altra con la camera fotografica o video, abbiamo 
l'ingranaggio di tre elementi - il soggetto che riprende, la macchina, l'oggetto 
ripreso - con l'autoscatto o l'autoripresa il primo e il terzo si unificano 
quasi fagocitando, per così dire, il secondo. Tutto ciò permette di evitare, 
almeno a livello concettuale e metodologico, ogni interferenza esterna, positiva 
o negativa, e l'autore si trova "solitario" e carico di una responsabilità, 
etica ed estetica, maggiore e con una dose assai più ampia di rischio: ma la 
sfida in molti casi, come cerchiamo di dimostrare, ha dato risultati assai 
interessanti.
Nella mostra, accanto alle fotografie e ai video divisi per Sezioni, proponiamo 
due Appendici: 
una di performances dal vivo e l'altra, molto limitata, di artisti che, pur 
non operando direttamente con l'autorappresentazione foto o videografica, 
rientrano nella tematica generale e ci interessano per la particolarità 
delle modalità (relative alle tecniche e ai materiali usati) non tradizionali 
di autorappresentazione.

La mostra si articola nelle Sezioni , con un brevissimo 
accenno alla tematica trattata e con l'elenco degli artisti inclusi
Catalogo in sede
orario : sabato e giorni festivi dalle 15,30 alle 19 
NEWS
enpleinair
maionese project
mostremaionese dal 1998
Cinema all'aperto : ore 21,30
lunedì 5   luglio City of God di F.Merilles
lunedì 12 luglio Fame chimica di Vari e Boccola
lunedì 26 luglio La principessa + il guerriero di T.Tykwer
giovedì 29 luglio I diari della motocicletta di W.Sallers
lunedì 2   agosto Da quando Otar è partito di J.Bertuccelli 
lunedì 9   agosto Coffe and cigarettes di J.Jarmush