Il tempo.
Cos'è il tempo? Diceva S. Agostino che tutti sappiamo cos'è il tempo,
ma se dobbiamo definirlo, ci troviamo in difficoltà.
Si parla di passato, presente e futuro, ma il presente quasi non esiste
perché appena ne parliamo è già diventato passato.
Ogni avvenimento si svolge nello spazio e nel tempo, ognuno di noi vive
nello spazio e nel tempo, perché tutto si svolge in un dato luogo ad
un certo momento.
Siamo abituati a pensare al tempo come a qualcosa di assoluto, indipendente da noi, dalle
nostre condizioni di luogo e di moto, un'entità attraverso cui fluisce la nostra vita.
Eppure Einstein riuscì a dimostrare che il tempo non è un assoluto, un
dato intervallo di tempo per un osservatore non è necessariamente identico per un altro
osservatore in moto rispetto al primo.
Ma oltre alla relatività fisica del tempo c'è un'altra relatività psicologica ben nota
a tutti noi. Il tempo vola quando siamo impegnati in un'attività piacevole, mentre non
passa mai quando abbiamo impegni o attività noiose.
E poi c'è la straordinaria sensazione del diverso scorrere del tempo legata all'età. Da
bambini un anno di scuola appare nei nostri ricordi come un tempo molto lungo della nostra
vita, mentre più invecchiamo più abbiamo la sensazione che le settimane, i mesi, gli
anni scorrano sempre più velocemente.
Questa sensazione soggettiva del tempo dipende probabilmente dal fatto
che un anno per un bambino di 10 anni rappresenta un decimo della sua vita, mentre è solo
un sessantesimo o un settantesimo per un anziano.
Quindi abbiamo la nozione di tempo perché tutto muta, il giorno si alterna alla notte, le
stagioni si susseguono e tutto cambia. Si nasce, si cresce, si invecchia e si muore.
Se fossimo eterni e immutabili il tempo non esisterebbe.
L'inizio e la fine, la nascita e la morte sono veri per noi e per ogni
essere vivente, pianta o animale, ma lo stesso vale per le città, per
i monumenti, per i corpi celesti, stelle e pianeti, la cui vita dura
milioni e miliardi di anni, ma ha comunque un principio e una fine, vale
per l'intero universo che ha avuto un inizio 14 o 15 miliardi di anni fa,
quando era una "zuppa" informe di particelle elementari in moto frenetico,
immerse in un mare di raggi gamma ed X, e ha subito drastiche trasformazioni in un
intervallo di tempo straordinariamente breve, miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi
di secondo, prima di diventare l'universo che conosciamo e misuriamo, dove i cambiamenti
avvengono in intervalli di tempo lunghi milioni e miliardi di anni.
Il nostro sole ha cominciato a splendere più o meno come oggi circa 5 miliardi di anni
fa, la terra e gli altri pianeti del sistema solare cominciavano a prendere forma, e 4,6
miliardi di anni fa una terra priva di esseri viventi aveva già le dimensioni e la massa
attuali.
Grandi cambiamenti sono avvenuti sul nostro pianeta e hanno permesso
l'apparire di forme viventi sempre più complesse, mentre il sole è rimasto praticamente
lo stesso e tale rimarrà per altri 5 miliardi di anni.
Allora, in conseguenza dei mutamenti che avvengono nel suo interno, provocati dalle
reazioni nucleari che sono la fonte dell'energia che irradia, subirà un cambiamento,
letale per la Terra.
Diventerà una "gigante rossa", il suo diametro aumenterà più di 200 volte,
inghiottendo la Terra, insieme a Mercurio e Venere, e forse anche Marte. Questa sarà la
fine certa del nostro pianeta.
Ma altri soli e altri pianeti si formeranno e vivranno la loro vita,
fino a che l'universo esisterà, offrendo in alcuni casi, non sappiamo
ancora se molto rari o frequenti, condizioni per lo sviluppo di altre civiltà.
Margherita Hack, Febbraio 2000
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