Un giorno alla volta: che comincia con l'alba, la giovinezza, esplode
nella maturità del mezzogiorno per poi chinarsi verso il tramonto, la vecchiaia e
spegnersi nella notte che è la morte, ma anche il preludio di una nuovo giorno.
Un giorno alla volta con gli incontri e gli abbandoni: le decine di cordoni ombelicali da
recidere quasi sempre forzatamente; con le scoperte e le delusioni; con il desiderio e la
noia.
"Non bastano solo l'arte e la scienza. Nel lavoro ci vuole
anche molta pazienza. Si fa strada lontano uno spirito lento,
solo il tempo può dare più forza a un fermento".
Così scrive Goethe nel Faust.
L'Arte non basta.
Non basta l'ispirazione, il progetto, l'idea, l'intuizione.
Non basta neanche la Scienza: che è intelligenza, raziocinio, analisi.
Ma anche la tecnica, lo strumento, l'esperimento, l'artigianato.
Da sole non bastano.
Nel lavoro, che è dire nell'agire umano e nella sua più alta
espressione, che è l'arte, ci vuole molta pazienza.
Pazienza che è attesa, è presa di coscienza dei propri limiti,
è costanza, è metodo.
La pazienza fa la differenza. Quasi una beffa: altro che Sturm
und Drang, impeto e tempesta.
Pazienza come ferialità, esercizio del tempo che sviluppa il
paradigma iniziale e lo declina.
Pazienza come senso del tempo, pratica di umiltà, misura di se stessi.
Pazienza come ricerca di una via personale. Incessante labor limae.
Pazienza soprattutto come sinonimo di fatica.
L'artista è l'uomo più paziente, come lo scienziato ricerca la verità:
non ha fretta. L'artista non inghiotte la sua arte, la mastica, la rumina.
Sa bene che solo il tempo può dare più forza ad un fermento.
Forza che è efficacia e verità del linguaggio e della sua espressione.
Forza che rende la sua creazione sintesi dell'unicità del suo mondo interiore e
dell'universalità degli sconfinati spazi della sua immaginazione.
One day at a time. Come si può godere di una sinfonia se non assaporando il divenire di
ogni singola nota? Un giorno alla volta dunque, non come una condanna ma come un augurio.
Ci vuole pazienza per disegnare ogni giorno sul rigo dello spartito le note della nostra
vita. Ed a volte è una sinfonia ed altre è musica dodecafonica, ma è pur sempre la
nostra musica.
Paola Molino Marzo 2000
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