7 Laboratorio dell'artista Chen Li sulla Calligrafia |
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Qual è la differenza tra il ruolo della calligrafia di prima e il ruolo di quella di oggi? Una volta si doveva per forza scrivere e scrivere bene, altrimenti non esisteva comunicazione. Oggi grazie al computer e agli altri media, la scrittura è diventata un optional e così la calligrafia, ma tante persone sono sensibili alla calligrafia, anche se non è più necessaria, perché desiderano recuperare quella parte di umanità che tutti noi amiamo. La calligrafia ha una nuova funzione, comunicare l'interiorità e non solo essere funzionale. Trovo che sia un mezzo espressivo completo, una forma d'arte ancora in evoluzione, basata sul segno e la composizione e il contenuto che porta con sé. Le esperienze nelle scuole e presso l'En Plein Air nella ricerca del segno, ha dato ottimi risultati. Non è necessario avere una bella scrittura per fare calligrafia, occorre ricominciare, come da piccoli a scoprire noi stessi, le nostre mani, le cose che amiamo. Partiamo dalla nostra esperienza di vita, dal nostro bagaglio culturale e l'unico lavoro difficile che dobbiamo affrontare è non avere paura di sbagliare. Al resto deve pensare un buon insegnante. Si parte dal segno senza contenuto semantico, per scoprire il proprio ritmo personale; secondo incontro: portare questo ritmo in una scrittura leggibile, con regole e proporzioni storiche, ma non per un uso artistico, bensì quotidiano. Essendo i ragazzi più piccoli credo sia possibile una rieducazione della scrittura, dallo scrivere male imparato a caso nella scuola elementare allo scrivere per scoprire il piacere di scrivere, di raccontare se stessi. Poche regole semplici per una scrittura bella, leggibile con solide basi storiche: la cancelleresca italiana del Rinascimento. Il modello che ho presentato è un'interpretazione semplificata della cancelleresca cinquecentesca. Leggibile, moderna, personalizzabile, realizzabile con tutti gli strumenti di scrittura a cui siamo abituati: la biro, la stilografica, il pennarello, la matita. Destinatari: scuole primarie e secondarie Durata: 3 ore Obiettivi: stimolare la manualità e la forza del gesto della scrittura Il workshop prevede un percorso a partire da segni, senza contenuto semantico, ottenuti con strumenti insoliti. Lo scopo di questo primo esercizio era la ricerca del ritmo, al di là del significato. Secondo momento di lavoro: la scrittura formale, con basi e regole storiche. Terzo momento: applicare il ritmo alla scrittura formale leggibile, ma non solo funzionale. Materiale : carta A4, inchiostro e strumenti inusuali per scrivere Dal resoconto dell'artista: "I ragazzi sono molto attenti agli esercizi e dopo un primo momento di sorpresa si adeguano benissimo ai mezzi proposti e alle sfide che individualmente Chen Li suggerisce, producendo lavori di forte impatto visivo. La caratteristica che si nota è la freschezza del gesto, la forza e il desiderio di emergere che non si riesce a nascondere". |
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Infine: la multiculturalità è una risorsa per combattere la ormai celebre omologazione. Omologazione delle mode, dei gusti, dell'arte, del pensiero: un viaggio senza muoversi da casa, un rimettersi in gioco quotidiano. |
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http://www.youtube.com/watch?v=1GUs3sosROg | |
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I Linguaggi del Mediterraneo La parola come segno |
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