7 Laboratorio dell'artista  Chen Li sulla  Calligrafia 

laboratorio di calligrafia all'aperto

workshop 2007


Qual è la differenza tra il ruolo della calligrafia di prima e il ruolo di quella di oggi?

Una volta si doveva per forza scrivere e scrivere bene, altrimenti non esisteva comunicazione. 
Oggi grazie al computer e agli altri media, la scrittura 
è diventata un optional e così la calligrafia, ma tante persone sono sensibili alla calligrafia, anche se non è più necessaria, 
perché desiderano 
recuperare quella parte di umanità che tutti noi amiamo. La calligrafia ha una nuova funzione, comunicare l'interiorità e non solo 
essere funzionale. 
Trovo che sia un mezzo espressivo completo, una forma d'arte ancora in evoluzione, basata sul segno e la composizione e il 
contenuto che porta con sé. 

Le esperienze nelle scuole e presso l'En Plein Air nella ricerca del segno, ha dato ottimi risultati. 
Non è necessario avere una bella scrittura per fare 
calligrafia, occorre ricominciare, come da piccoli a scoprire noi stessi, le nostre mani, le cose che amiamo. 
Partiamo dalla nostra esperienza di vita, dal nostro bagaglio culturale e l'unico lavoro difficile che dobbiamo affrontare è non avere 
paura di sbagliare. 
Al resto deve pensare un buon insegnante.

Si parte dal segno senza contenuto semantico, per scoprire il proprio ritmo personale; secondo incontro: portare questo ritmo in 
una scrittura leggibile, con regole e proporzioni storiche, ma non per un uso artistico, bensì quotidiano. 
Essendo i ragazzi più piccoli credo sia possibile una rieducazione della 
scrittura, dallo scrivere male imparato a caso nella scuola elementare allo scrivere per scoprire il piacere di scrivere, 
di raccontare se stessi. 
Poche regole semplici per una scrittura bella, leggibile con solide basi storiche: la cancelleresca italiana del Rinascimento.
 Il modello che ho presentato è un'interpretazione semplificata della cancelleresca cinquecentesca. 
Leggibile, moderna, personalizzabile, realizzabile con tutti gli strumenti di scrittura a cui siamo abituati: 
la biro, la stilografica, il pennarello, la matita.

Destinatari: scuole primarie e secondarie
Durata: 3 ore 
Obiettivi: stimolare la manualità e la forza del gesto della scrittura

Il workshop prevede un percorso a partire da segni, senza contenuto semantico, ottenuti con strumenti insoliti. 
Lo scopo di questo primo esercizio era la ricerca del ritmo, al di là del significato. 
Secondo momento di lavoro: la scrittura formale, con basi e regole storiche. 
Terzo momento: applicare il ritmo alla scrittura formale leggibile, ma non solo funzionale. 

Materiale : carta A4, inchiostro e strumenti inusuali per scrivere
Dal resoconto dell'artista:
"I ragazzi sono molto attenti agli esercizi e dopo un primo momento di sorpresa si adeguano 
benissimo ai mezzi proposti e alle sfide che individualmente Chen Li suggerisce, producendo lavori 
di forte impatto visivo. La caratteristica che si nota è la freschezza del gesto, 
la forza e il desiderio di emergere che non si riesce a nascondere".
Infine: 
la multiculturalità è una risorsa per combattere la ormai celebre omologazione. 
Omologazione delle mode, dei gusti, dell'arte, del pensiero: un viaggio senza muoversi da casa, 
un rimettersi in gioco quotidiano.
http://www.epa.it/ALBUMFOTO/cmyk.html
http://www.youtube.com/watch?v=1GUs3sosROg
enpleinair
brochure pdf
didattica

I Linguaggi del Mediterraneo La parola come segno