CATERINA LUCIANO
Vive e lavora a Torino. L’opera polimaterica,
dipinta con pigmenti alla caseina su tela
juta, esposta nelle sedi di PATHOS, sonda in chiave simbolica il tema delle
energie
ancestrali della femminilità antropologica ed alchemica. L’artista realizza
le forme
di una Venere primitiva definendone i seni con due melagrane, frutti che
incorporano
in sé i propri semi, il potenziale di prosecuzione di vita. Il corpo è reso
attraverso
l’iconografia dell’uovo, universale simbolo di nascita e di rinascita. A
circoscrivere
questa immagine la figura dell’uroboro, il Re serpente. La Luciano lo
propone in una
cromia rosa pastello, per avvicinare il fruitore a riflettere su questa
metafora della
visione circolare e ciclica del tempo e dell’esistenza, l’eterno ritorno,
attestante
la trasformazione delle cose: la vita ingloba fisiologicamente la morte così
come ogni
inizio prevede in sé una fine.