ex Monastero Chiesa Beata Vergine delle Grazie |
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con i patrocini di Regione Piemonte_Provincia di Torino_Comune di Pinerolo |
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Due volte reclusa. La tragica esperienza di Alda si attua con la prima prigionia in uno spazio claustrofobico e pseudoistituzionale di non-senso. Trattata, democraticamente, come deiezione del senso sociale costituito, che non digerisce mai differenze radicali impossibili da assimilare alla propria logica minacciata. Reclusa di nuovo, all’interno di questo microcosmo assurdo, nei confini del suo corpo di donna, inevadibile essenzialmente; una prigionia esponenziale la cui speranza di libertà richiedeva un riscatto sociale complesso: ciò che rese possibile il ritorno alla poesia. |
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La violenza carnale è l’ultima delle violazioni della donna, il parossismo, la reificazione |
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Il monito è una relazione, ha senso fra gli individui.
“Non ascoltarmi” è il momento intimo per passare alle carezze; “non toccarmi” è la sottile menzogna nel momento del piacere; “non toccarmi” è il talismano, l’ultima difesa precaria da una prevaricazione di forza. Ciò che si avvera è la fonte del messaggio, il me che finge o respinge decisamente l’azione, l’alterità femminile che fora l’immagine con l’epifania della donna reale, ritorcendo l’arma simbolica della penetrazione contro lo stregone, padrone dello sguardo. Il climax dell’oggettivazione della donna, la sua riduzione ad ammasso di carne aperta, giunge con la contemporanea inversione e regressione dell’uomo agli istinti primordiali, bestiali. La dinamica dello sguardo è la concrezione media dei due processi all’interno di una cultura “civile”. |
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Per migliaia di anni, la donna non ha avuto storia né sguardo. Quanto sappiamo dell’universo femminile estinto è tramandato dalla tradizione maschile. Quanto vediamo della donna del passato è filtrato dallo sguardo fallico, dalla sua opera plasmante sul corpo femminile assimilato alla natura da governare. Tutto ciò descrive la condizione della donna naturalmente priva di una scena, sprofondata viceversa nella scena dell’autorità maschile. |
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Nella lotta contro la dominazione dell’uomo sull’uomo – lotta intestina, guerra civile nella civiltà dell’uomo – si studiarono i fondamenti di una resistenza alla coazione. Quando artiste come Barbara Kruger e Cindy Sherman acquisirono tali strumenti, psicologici e sociologici, li orientarono verso il monopolio dello sguardo e del soggetto, della costruzione identitaria e sociale, per realizzare la rinascita della donna nella storia. |
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