organizzano :
Evento collaterale Work to Work
nell’ambito della Rassegna dell’Artigianato di Pinerolo 9>12 settembre
2010
a cura di Marco Filippa e Elena Privitera
sede dell’esposizione :
SOMS Museo Storico del Mutuo Soccorso di Pinerolo via Silvio Pellico 19
Orari di visita
Giovedì 9 settembre 20.30 - 23.30
Venerdì 10 settembre 20.30 - 23.30
Sabato 11 settembre 16-19 20.30-23.30
Domenica 12 Settembre 15 -19
ARTISTI: Rédha Sbaihi Torino Algeria _ Tere Grindatto Pinerolo _ Marina Pepino
Fossano
Museo Civico Etnografico di Pinerolo via Brignone 3
Orari di visita
Giovedì 9 settembre 18 - 23
Venerdì 10 settembre 18 - 23
Sabato 11 settembre 16- 24
Domenica 12 Settembre 10 -19
ARTISTA: Marina Pepino Cuneo e Chen Li Torino
L’associazione En Plein Air nell’ambito del progetto espositivo Work to Work allestito
presso i propri spazi dal 4 settembre al 31 ottobre 2010, in uno sforzo comune in
sinergia con il Museo Soms e il Museo Civico Etnografico, intende allestire presso gli spazi suggestivi
dei due Musei un percorso espositivo fruibile dal
pubblico sensibile alle tematiche e alla storia del museo e della società.
Concepire un progetto che partendo dalle opere del periodo industriale di
Cecilia Ravera Oneto (segnalata dal Prof. Mario Marchiando Pacchiola Conservatore
della Collezione Civica Palazzo Vittone di Pinerolo) leghi l’arte alle idee di una
società che è mutata anche attraverso la Società di Mutuo Soccorso e come testimoniano le presenze
e le preziose testimonianze del Museo Civico Etnografico, significa significa porre
gli artisti sul piano dei lavoratori di chi opera per necessità interiori e con la
volontà di essere culturalmente utile ai processi di crescita sociale.
Proporre a degli artisti di lavorare in un Museo che raccoglie i documenti di questa
storia, è un modo per ampliare la sfera comunicativa; porre la contemporaneità del
loro operare in relazione a un luogo che è memoria… significa cercare di innestare
delle sinergie, aprire il dialogo visivo tra cose che si vedono e che appartengono
alla reciprocanza, che si nutrono simbolicamente di solidarietà.
Le installazioni degli artisti invitati mirano ad innestare un processo di reciprocità; a far scivolare il proprio
parlato visivo dentro ai temi, ai concetti, alle emozioni di cui l’aria del Museo è pervasa
in un momento sociale particolarmente precario.
I tre artisti accettano di interagire con le loro opere creando un’apparente cortocircuito visivo:
Rédha Sbaihi con le sue camere d’aria intrecciate duetta tra design e scultura;
Tere Grindatto impalpabile mette in atto una sua trasform-azione visiva ;
Chen Li racconta della sua ultima esperienza a Scampia e del suo
apparente giardino Eden;
e infine Marina Pepino recupera a nuova vita i gorin (vimine)
restituendoli come scultura viva, modernamente primitiva.
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