SEDUCI E DISTRUGGI
di Luca Beatrice
In Magnolia di Paul Thomas Anderson (2000) Tom Cruise interpretail ruolo di uno dei personaggi più disgustosi apparsi negli ultimi
tempi sullo schermo. E' un giovane che ha fondato un club per maschi,
piuttosto sfigati, che devono conquistare, o quantomeno recuperare,il proprio ruolo: Seduci e distruggi e il suo motto, fotti e non farti
fottere, ricordati che sei un uomo cacciatore e sopraffattore, quindi
la donna dovrà sempre essere tua subordinata, se non tua schiava, dovrà
assecondare e soddisfare ogni tuo piacere. Abbi coscienza di cosa portinei pantaloni: penetra e comanda.
A me questo personaggio è piaciuto molto, e non sto scherzando.
Finalmente qualcuno che ha avuto il coraggio di dire quello che in fondo noi maschi pensiamo. D'accordo la fiction cinematografica, va
bene l'ironia, ma in realtà questo messaggio va preso sul serio, moltosul serio.
Sto per dire una cosa impopolare: io sono fiero di essere un maschio e soprattutto sono fiero di rivendicarlo ogni volta che posso.
Mi piacciono le cose da maschio: il calcio e la violenza negli stadi,
la formula uno e le moto di grossa cilindrata, la birra e il sigaro, i western e i polizieschi, il metal, i film dove si vedono le donne
nude e penso come Tinto Brass. Per me l'uomo è uomo e la donna è donna: detesto i maschi che portano collane e bracciali e che parlano con la vocina o fanno le mossette, non sopporto le donne che mortificano la loro
feminilità, che si credono leader imitandoci malamente, che portano i pantaloni tre taglie più grandi, che bevono alcolici e che bestemmiano
come camionisti.
A stento tollero le donne che fumano.
A me "Boys don't Cry" mi ha fatto schifo.
Ho sempre pensato che il femminismo fosse una iattura: quando negli anni '70
ero di sinistra comunque non lo sopportavo ed uno dei miei vanti maggiori è quello di non essere mai sceso in piazza l'otto marzo e di non aver mai
regalato le mimose.
Mazzi di fiori sì, ma con gusto, a donne che si corteggiano, che si amano o si vorrebbero amare, scegliendo e interpretando, non quell'orrida pallina
gialla che sporca le mani e puzza.
Non so bene a chi abbia giovato tale strategia: la perdita di identità del maschio.
Ci descrivono indecisi, mammoni e mammelloni, adolescenti, sterili, eiaculatori precoci, gente che rifugge le proprie responsabilità. La stampa
quotidiana dice che abbiamo problemi sessuali e che non ci sappiamo imporre,
che abbiamo perso centralità nella coppia e che non siamo buoni padri perché
siamo eternamente figli. Vedete cosa ha portato la confusione dei ruoli, c'è anche qualcuno che ci
ha creduto.
Per me sono tutte palle: finché ci sarà gente come me l'onore della razza e
la bandiera del maschio saranno salvi.
Ci portiamo dietro il peso di essere i più normali, i più conformisti e dunque
abbiamo sempre qualcosa e qualcuno contro di noi. Non essendo, per ora,una minoranza, subiamo l'attacco di tutte le minoranze e di tutte le
alterità. Pensate l'effetto che farebbe una mostra di "soli uomini". E poi, ci sarebbe
qualcuno disposto a farla?
Io sono contrario alle mostre di donne, ai convegni per donne, alle riunioni
tra donne.
Ma cosa potreste mai fare senza di noi, senza di me? Fosse per me questa mostra l'avrei chiamata "Beatrice tra le donne" (veramente il titolo me l'ha
suggerito la mia fidanzata), perché io adoro le donne, sono il sale della vita,
il sole che ti riscalda e l'acqua che ti bagna (poetico, non è vero).
Io la donna la immagino esattamente così: anni fa Monica Bellucci, per uno spot dei profumi Naf Naf, ballava con un delizioso vestito a fiori, i capelli
al vento, selvaggia, bella, belissima, curve e morbidezze come la mia fidanzata. Ecco, questa è l'immagine giusta della donna. Ma in realtà vanno
bene anche le altre, basta che smettano di vestirsi di nero, di credersi tanto
intelligenti, di darsi tanta importanza, come le donne dell'arte. Il giorno in
cui morirò (tocco ferro e non solo) mi immagino un funerale tipo quello di
Bertrand Morane (Charles Denner) ne "L'uomo che amava le donne" di François
Truffaut.
Insomma, evviva le donne. Ma che stiano al loro posto.
E se non mi vorranno più per il Progetto Maionese, pazienza.
Tanto non ci credo.
comunicato
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