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1 settembre > 31 dicembre 2012 |
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progetto
Maionese 15ma edizione |
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Open publication - Free publishing - More arts |
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3 novembre 2012 ore 17,30 in sede |
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6 ottobre ore 17,30 in sede |
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1 settembre 2012 |
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Il progetto “Maionese” per le sue peculiarità, dal 1997 (oggi alla sua 15ma edizione), intende stimolare e promuovere la creatività promuovendo figure emergenti e note nel panorama artistico contemporaneo. Uno sguardo attento all’attualità e alle sue contraddizioni, ai lati oscuri e ignoti che vede, anche nella comunicazione virtuale, la sua catarsi e al contempo il suo più profondo malessere. La nostra realtà associativa è presente nel circuito dei Musei del Pinerolese e gode di una Convenzione con il Comune di Pinerolo; le realtà museali sul territorio sono eccellenze con cui intendiamo collaborare nel promuovere progetti ad ampio raggio. In particolare da alcuni anni collaboriamo con il Prof. Mario Marchiando Pacchiola Conservatore della Collezione Civica-Palazzo Vittone di Pinerolo. Nel 2011, con il progetto Alfabetomorso, scegliemmo di indagare le nuove realtà comunicative, gli spazi relazionali virtuali (in primis i social network) ed oggi, per il progetto del 2012 con Profile, l’indagine prosegue incarnando come centrale il tema della rappresentazione del se, le nuove identità liquide (come direbbe il sociologo Zygmunt Bauman), di questa contemporaneità sfuggente in perenne crisi e trasformazione. L’identità è l’incipit di quest’anno, nelle sue molteplici possibilità narrative, nelle sue infinite declinazioni. Il titolo del progetto è volutamente espresso in inglese per la sua molteplicità di accezioni e per la sua indubbia ambiguità di lettura (pro-file). E oggi l’identità è sempre più al centro della condizione post-moderna o, per dirla sempre alla Bauman, di quella modernità liquida in cui ci muoviamo come nomadi glocali in perenne stato precario. L’identità è sicuramente al centro dei linguaggi virtuali dei social network e della rete in genere: nickname, password ci identificano nel compilare form per partecipare a newsletter o social network. Il problema dell’identità, in un mondo sempre meno determinato nei confini geografici e geopolitici, rivela in se la necessità di riconoscersi in una comunità che è sempre meno identitaria e si sgretola in miriadi di appartenenze fragili. L’attenzione che poniamo è tutta dentro al concetto di autorappresentazione che insinua nuovi significati nel fluttuare della rete assumendo il termine profile (profilo), sostantivo che ci rimanda ad album fotografici, note, diari, pagine di annotazioni e messaggi cifrati, in sintesi il “profilo” di cui parliamo è una chiara “biografia descrivente le caratteristiche più salienti del soggetto”, così recita il dizionario, pertanto è un ritratto self portrait aggiungiamo noi anche quando è un autoritratto. Per l’anno 2012 abbiamo individuato, tra i vari artisti di inizio ‘900, gli autoritratti del giovane Ettore Giovanni May, (Londra 1903-Torino 1923), sfortunato giovane artista dal particolarmente drammatico, di cui la Pinacoteca Civica di Pinerolo conserva una eccellente collezione. Saranno proprio i suoi “profili” giovanili a divenire l’incipit per il progetto del 2012, evidenziando particolarmente le contraddizioni nei suoi atteggiamenti provocatori, di vero e proprio dandy. La carrellata dei suoi autoritratti caratterizzati da figure, dai “visi” veloci, incisivi e sfacciati, contraddistinti da pennellate rapide e nervose su tavolette, tele o carta di recupero; disegni o dipinti, ritratti con sguardi taglienti e prorompenti, fuori dalla centralità dello spazio, con uno spirito che incarna profondamente il suo tempo. Il legame con la società attuale è evidente. Il mondo giovanile soffre di contraddizioni, di incertezze e paure, di un’euforia che lo vede interprete e protagonista unico del mondo che avanza, il “profilo” si fa greve e poco convincente e, come direbbe Umberto Galimberti, è l’ospite inquietante nietzschiano che avanza e scuote ogni certezza. La formazione attuale sviluppa ed educa ad una società prettamente tecnologica dove, la precisione digitale e l’euforia della virtualità, convivono e coesistono su un terreno che rende tutto, apparentemente, più vicino e al contempo possibile; l’Hic et nunc della modernità liquida in cui viviamo può convivere pienamente con una società democratica che tenga conto della molteplicità delle aspettative umane? …e del resto i nuovi migranti, negli immani e inevitabili flussi migratori del nostro tempo, ci pongono nuovi problemi a cui gli artisti, a loro modo, danno risposte altre, foriere di nuove avventure culturali. Il ritratto (pittorico, fotografico o in altre forme), per definizione mira a rappresentare e quindi ad assumere un valore estetico, assolvendo a quella volontà di apparenza che necessariamente si discosta dalla realtà. L’autoritratto estremizza in qualche modo tutto questo e, come nel caso di Ettore May, oggi guardiamo ai suoi lavori con occhi lontani ma, col filtro dell’uomo-artista, cogliamo comunque il suo fondo oscuro, quel dna intessuto nei segni grafici che ci parla di lui, della sua personalità. L’identità nascosta percepita attraverso l’arte, l’atto creativo libera e interpreta il vero profilo, l’assassino del se o forse l’angelo protettore? Interessa all’artista mostrare il suo lato oscuro? Quello che si coglie, nel panorama artistico, è un insieme di auto-rappresentazioni apparentemente devianti che a volte assumono aspetti mostruosi; figure inimmaginabili, contorte o erette in postazioni spesso claustrofobiche, galleggianti in universi amniotici, oppure fisse, erette e immensamente poetiche. Vediamo ritratti fatti di ombre, visi che si moltiplicano, fattezze raddoppiate e tutto questo ci pare conviva perfettamente con un mondo, per molti versi sempre più impalpabile. Del resto il tema del ritratto e dell’autoritratto attraversa tutta l’esperienza artistica ma oggi assume, per forza di cose, nuove valenze estetico-comunicative. La scienza del Profiling ci dice che c’è un metodo per individuare l’assassino che è in noi, l’assassino attraverso i suoi comportamenti, le proprie deficienze e profili condivisi, permette di individuare ilritratto, profilo dell’uomo in difficoltà, vuoi per l’ambiente familiare, vuoi per una società distratta, a causa di relazioni superficiali un mondo di affanni e di turbamenti possono condurre ad una incapacità a vivere. L’assassinio del sé, il lato oscuro può condurre ad un’autodistruzione? Cesare Lombroso 1835/1909: profili Sostenendo che in individui, famiglie e gruppi sociali esistono dei segni indicanti anormalità di natura e degenerazione biologica atavica ereditate da varie patologie. Tali anomalie sono la causa di predisposizioni, tendenze ed abitudini al crimine e a comportamenti immorali. Il profilo strumento di identificazione: fondato sulla combinazione delle misure fisiche del torso, della testa e degli arti che erano prese da procedure attentamente prescritte, poi annotate in una scheda detta Osservazioni Antropometriche. Inizialmente i ritratti erano solo frontali poi, verso il 1888 e il 1905, venne adottato dalle polizie di tutto il mondo un sistema di identificazione universale basato sul ritratto fotografico con una foto di fronte ed una del profilo sinistro a ¾, accompagnate da un cartellino che riporta tipologie e misure particolari di varie parti del corpo. La sede dell’enpleinair si presenta ideale contenitore di idee e ospiti particolarmente attenti: pittori, fotografi, performers, danzatori, videomakers, teatranti, poeti.. il tutto amalgamato e organizzato con la professionalità che ci distingue nella nostra quasi ventennale esperienza. |
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installazione SPACCATA dedicato a Solidea
Ruggiero immagini autori: Massimo Barberio - Sabrina Bartolozzi- Rita Vitali Rosati- Massimiliano Bartolini - Luca Bortolato - Fabrizio Carotti - Flavio Romualdo Garofano - Sara Genny Michetti- Lucio Patone- Massimo Festi - Nicola Fasolato - Tiziano Scaboro - Gaia Merlini Calcagni- Marco Casolino - Noil Klune (Toni Zappone)- Dante Marcos Spurio- Paola Castagna - Luca Traini – Andre Te +dipinto di Matthias Brandes sonoro: Mauro Crivelli, Madi Programma: esposizione degli artisti invitati + Me Te a cura della poetessa Silvia Rosa ed il fotografo Fabio Trisorio (Roma-Torino) Rappresentazione su Ettore Giovanni May titolo Mai My May a cura di Sandra Morero, Franco Bergoin e Fantasmagoria moderna Ridha Dhib performance Tramage Mixture Lignes et Mouvement : Qu'est-ce et qui se trame ? Dj Video a cura di Federico Galetto Sabato 6 ottobre 2012 presso l’En Plein Air alle ore 17.30 Presentazione del catalogo Alfabetomorso N.1 Profile Testi di Mario Marchiando Pacchiola ,Tiziana Conti, Anna Giulio Clerici, Rita Pacilio, Silvia Rosa, Margherita Levo Rosenberg, Solidea Ruggiero, Erica Vagliengo, Vincenzo Ampolo interviste di Marco Filippa a: Susanna Schimperna, prof. Silvano Montaldo (Museo Lombroso) .Video a cura di Enrico Comba |
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Patrocini Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Pinerolo, Fondazione CRT L’evento rientrerà nella programmazione Musei Insieme città di Pinerolo nell’ambito della Rassegna dell’Artigianato edizione 2012 Comunicazione : di prassi presso le testate giornalistiche Regionali e Nazionali, network e siti di settore. |
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Marco Filippa intervista prof. Silvano Montaldo Direttore Museo Lombroso | ||
intervento di Tiziana Conti su profile | ||
http://issuu.com/elenaprivitera/docs/periodicoalfabetomorso | ||
https://www.facebook.com/elena.privitera | ||
http://www.facebook.com/enpleinairII | ||
https://www.facebook.com/pages/Alfabeto-morso/159060207462710 | ||
Curated by Elena Privitera and Marco
Filippa 1st September > 31st December - stradale Baudenasca n.118 – 10064 Pinerolo (To) On the occasion of the Handicraft Show in Pinerolo - Event Musei Insieme project Mayonnaise 15th edition title Profile Since 1997 the project “Mayonnaise” (15th edition this year), according to its peculiarities, has been promoting and stimulating creativity by introducing well known as well as emerging artists from the contemporary art stage. We cast an attentive glance upon actuality and its contradictions, the obscure and unknown sides we can trace in virtual communication, its catharsis and at the same time its deepest discomfort. Our association is active in the circuit of Museums in the Pinerolo area and can boast an agreement with the municipality of our town. All museums in our territory express excellence and we are proud of cooperating with them in order to promote projects on a large scale. In particular we are recently cooperating with professor Mario Marchiando Pacchiola, curator at the Civic Collection Palazzo Vittone in Pinerolo. In 2011, through our project Alfabetomorso we chose to analyze the new tendencies in communication and the virtual relational spaces (first of all social networks) and now in the new 2012 project Profile, our research goes on and we are placing the theme of self-representation in a central position: the new liquid identities, as the sociologist Zygmunt Bauman would say, in this elusive contemporary way of life, in perpetual crisis and transformation. Identity is this year’s incipit, in its many narrative expressions, and in its infinite declinations. The title of the project is in English on purpose, because of the multiplicity of its meanings and the undoubtedly ambiguous form (pro-file). Nowadays identity is more and more at the centre of our post-modern condition or, quoting again Bauman, of that liquid modernity in which we are moving like global nomads in a perpetual precarious state. Identity is surely at the centre of the virtual language we find in social networks and in the web in general: nicknames, passwords identify us while we keep filling forms to subscribe to newsletters or to register to social networks. The problem of identity... Less and less definite in its geographic and geopolitical borders, it reveals in itself the necessity we feel to identify ourselves in a community, less and less based upon identity and breaking into a multitude of fragile affiliations. We concentrate all of our attention on the notion of self-representation, which insinuates new meanings in the floating movement of the web and adopts the name of profile, a word evoking photo albums, notes, diaries, annotations pages and scrambled messages. In short, according to the dictionary, the “profile” we are talking about is a clear “biography describing the principal peculiarities of the subject”. And we may add that it is also a portrait self-portrait, even when it is a self-portrait. For the year 2012 we have chosen, among various artists of the first years of the twentieth century, the self-portraits by the young Ettore May (London 1903 - Turin 1923) the unlucky young artist who had a particularly dramatic life and of whom the Picture Gallery of Pinerolo holds an important collection of works. And his early “profiles” will represent the incipit of the 2012 project, highlighting in particular the contradictions in his defiant behaviour of a true Dandy. The sequence of his self-portraits, characterized by figures, by quick, incisive and bold “faces”, marked by rapid and nervous brush strokes on wooden tables, canvases or reused paper; drawings or paintings, portraits with sharp and unbridled glances, away from the centrality of space, with a soul which deeply embodies its own time. The connection with current society is clear. Young people universe is suffering from contradictions, uncertainties and fears, suffering from an euphoria which puts young people at the centre of the upcoming world, like protagonists, and the “profile” becomes heavy and not convincing enough and, as Umberto Galimberti, would say, it is the disquieting guest (deriving from Nietzsche) who moves forward and shakes all certainties. Current education forms and moulds to a purely technologic society where digital precision and the euphoria of what’s virtual, stay together and co-exist on a level which makes everything seem nearer and at the same time possible. Can the Hic et nunc of modern liquidity in which we live completely cohabitate with a democratic society able of taking care of the multiplicity of human expectations? …and the new migrant people, in the huge and unavoidable migrant fluxes of our time, impose new questions and the artists, in their own way, give their alternative answers, afoot of new cultural adventures. Portrait (in painting, photography or other forms of expression), tends by definition to represent and therefore to assume an aesthetic value, by responding to that will of appearance, which necessarily goes far from reality. The portrait takes all this to the extremes consequences and, like in the case of Ettore May, we now look at his work with distant eyes, but through the filter of the man-artist, we catch the glimpse of its obscure core, a DNA inscribed in graphic signs, telling us something about him and his personality. Hidden identity perceived through art, the act of creation frees and interprets the true profile, the killer of the self or maybe its guardian angel? Is the artist interested in showing his obscure side? In the artistic panorama what we see is a collection of seemingly deviant self-representation, taking some times monstrous appearances; inconceivable, twisted or upright in often claustrophobic settings, floating in amniotic universes, or fixed, upright and immensely poetic. We see portraits made with shadows, multiplying faces, redoubled features and we think that all this adapts itself perfectly with a world which is, for many reasons, more and more impalpable. After all the theme of the portrait or the self-portrait goes through the entire artistic experience but now it adopts necessarily new aesthetic-communicative valences. Profiling science teaches us that there is a method to find out the killer in us, the killer through his behaviours, his own deficiencies and shared profiles allow us to discover the portrait, the profile of a man at a loss, because of family circles, because of a careless society, because of superficial relations, a world of troubles and fears can lead to the incapacity of living. Can the killer of the self, our obscure side, lead to self destruction? Cesare Lombroso 1835/1909: profiles It is claimed that in singles, families and social groups there are signs indicating abnormalities of nature and atavistic biologic degeneration inherited by different pathologies. Such anomalies are the cause of attitudes and tendencies to crime and to immoral behaviour. The profile instrument of identification: founded upon a combination of the physical measures of the chest, the head, arms and legs obtained through carefully prescribed procedures and then written down a form named Anthropometric Observations. At first the portrait were only frontal but then, between 1888 and 1905 a system of identification was adopted by the police all over the world, based upon a photographic portrait with a frontal photo and one of the left side profile (three-quarter), accompanied by a little label containing typologies and particular measures of different parts of the body. The rooms of enpleinair are the ideal container of ideas and particularly attentive guests: painters, photographers, performers, dancers, video makers, actors, poets. All organized and mixed with the professionalism we boast since the beginning of our almost twenty years long experience. The catalogue, in form of review, like the one we published in 2011, will contain the exhibition project and then, step by step also external reflections will be added, it will host the voices of the artists, of political figures and operators from the journalistic and artistic world. Patronage Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Pinerolo, Fondazione CRT Paolo Avigo translation |
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