profile progetto maionese 15ma ed

 
     
 

1 settembre > 31 dicembre 2012

 
 

progetto Maionese 15ma edizione
PROFILE
S.I. (Unsub - Soggetto Ignoto) Il lato oscuro o quasi
ispirato all’autoritratto di Ettore Giovanni May
collezione della Pinacoteca città di Pinerolo

 
 

 

 

 

3 novembre 2012 ore 17,30 in sede
opere di Tea Taramino, fotografie di Daniele Giorgis
performance SAI WATA RANA (addio) di Marco Lavagetto

 

6 ottobre ore 17,30 in sede
presentazione catalogo
performance AZIONI di Voci Erranti
omaggio a Ronit Dovrat

 

1 settembre 2012
Ore 16,30 Collezione Civica d'Arte di Palazzo Vittone
(piazza Vittorio Veneto n. 8 - Pinerolo),
mostra "Omaggio a Ettore Giovanni May: dipinti e disegni".
cura del Conservatore Mario Marchiando Pacchiola

Ore 18,30 collettiva in sede stradale Baudenasca n.118 – 10064 Pinerolo (To)
a cura di Elena Privitera e Marco Filippa

 
 


nell’ambito della Rassegna dell’Artigianato di Pinerolo
Evento Musei Insieme

 
 

elenco artisti

 
 
Il progetto “Maionese” per le sue peculiarità, dal 1997 (oggi alla sua 15ma edizione),
intende stimolare e promuovere la creatività promuovendo figure emergenti e note nel
panorama artistico contemporaneo.
Uno sguardo attento all’attualità e alle sue contraddizioni, ai lati oscuri e ignoti
che vede, anche nella comunicazione virtuale, la sua catarsi e al contempo il suo più
profondo malessere.

La nostra realtà associativa è presente nel circuito dei Musei del Pinerolese e gode di
una Convenzione con il Comune di Pinerolo; le realtà museali sul territorio sono
eccellenze con cui intendiamo collaborare nel promuovere progetti ad ampio raggio.
In particolare da alcuni anni collaboriamo con il Prof. Mario Marchiando Pacchiola
Conservatore della Collezione Civica-Palazzo Vittone di Pinerolo.

Nel 2011, con il progetto Alfabetomorso, scegliemmo di indagare le nuove realtà comunicative,
gli spazi relazionali virtuali (in primis i social network) ed oggi, per il progetto del 2012
con Profile, l’indagine prosegue incarnando come centrale il tema della rappresentazione del se,
le nuove identità liquide (come direbbe il sociologo Zygmunt Bauman), di questa contemporaneità
sfuggente in perenne crisi e trasformazione.

L’identità è l’incipit di quest’anno, nelle sue molteplici possibilità narrative, nelle sue
infinite declinazioni.
Il titolo del progetto è volutamente espresso in inglese per la sua molteplicità di accezioni
e per la sua indubbia ambiguità di lettura (pro-file). E oggi l’identità è sempre più al centro
della condizione post-moderna o, per dirla sempre alla Bauman, di quella modernità liquida in
cui ci muoviamo come nomadi glocali in perenne stato precario.
L’identità è sicuramente al centro dei linguaggi virtuali dei social network e della rete
in genere: nickname, password ci identificano nel compilare form per partecipare a newsletter
o social network.
Il problema dell’identità, in un mondo sempre meno determinato nei confini geografici e
geopolitici, rivela in se la necessità di riconoscersi in una comunità che è sempre meno
identitaria e si sgretola in miriadi di appartenenze fragili.

L’attenzione che poniamo è tutta dentro al concetto di autorappresentazione che insinua nuovi
significati nel fluttuare della rete assumendo il termine profile (profilo), sostantivo che
ci rimanda ad album fotografici, note, diari, pagine di annotazioni e messaggi cifrati, in sintesi
il “profilo” di cui parliamo è una chiara “biografia descrivente le caratteristiche più salienti
del soggetto”, così recita il dizionario, pertanto è un ritratto self portrait aggiungiamo noi
anche quando è un autoritratto.

Per l’anno 2012 abbiamo individuato, tra i vari artisti di inizio ‘900, gli autoritratti del
giovane Ettore Giovanni May, (Londra 1903-Torino 1923), sfortunato giovane artista dal
particolarmente drammatico, di cui la Pinacoteca Civica di Pinerolo conserva una eccellente
collezione.
Saranno proprio i suoi “profili” giovanili a divenire l’incipit per il progetto del 2012,
evidenziando particolarmente le contraddizioni nei suoi atteggiamenti provocatori, di vero e
proprio dandy.
La carrellata dei suoi autoritratti caratterizzati da figure, dai “visi” veloci,
incisivi e sfacciati, contraddistinti da pennellate rapide e nervose su tavolette, tele o carta
di recupero; disegni o dipinti, ritratti con sguardi taglienti e prorompenti, fuori dalla centralità
dello spazio, con uno spirito che incarna profondamente il suo tempo.

Il legame con la società attuale è evidente.
Il mondo giovanile soffre di contraddizioni, di incertezze e paure, di un’euforia che lo
vede interprete e protagonista unico del mondo che avanza, il “profilo”
si fa greve e poco convincente e, come direbbe Umberto Galimberti, è l’ospite inquietante
nietzschiano che avanza e scuote ogni certezza.
La formazione attuale sviluppa ed educa ad una società prettamente tecnologica dove,
la precisione digitale e l’euforia della virtualità, convivono e coesistono su un
terreno che rende tutto, apparentemente, più vicino e al contempo possibile;
l’Hic et nunc della modernità liquida in cui viviamo può convivere pienamente con una
società democratica che tenga conto della molteplicità delle aspettative umane?
…e del resto i nuovi migranti, negli immani e inevitabili flussi migratori del nostro tempo,
ci pongono nuovi problemi a cui gli artisti, a loro modo, danno risposte altre,
foriere di nuove avventure culturali.

Il ritratto (pittorico, fotografico o in altre forme), per definizione mira a rappresentare
e quindi ad assumere un valore estetico, assolvendo a quella volontà di apparenza che
necessariamente si discosta dalla realtà.
L’autoritratto estremizza in qualche modo tutto questo e, come nel caso di Ettore May,
oggi guardiamo ai suoi lavori con occhi lontani ma, col filtro dell’uomo-artista,
cogliamo comunque il suo fondo oscuro, quel dna intessuto nei segni grafici che ci
parla di lui, della sua personalità.

L’identità nascosta percepita attraverso l’arte, l’atto creativo libera e interpreta
il vero profilo, l’assassino del se o forse l’angelo protettore?

Interessa all’artista mostrare il suo lato oscuro?

Quello che si coglie, nel panorama artistico, è un insieme di auto-rappresentazioni
apparentemente devianti che a volte assumono aspetti mostruosi; figure inimmaginabili,
contorte o erette in postazioni spesso claustrofobiche, galleggianti in universi amniotici,
oppure fisse, erette e immensamente poetiche.
Vediamo ritratti fatti di ombre, visi che si moltiplicano, fattezze raddoppiate e tutto
questo ci pare conviva perfettamente con un mondo, per molti versi sempre più impalpabile.
Del resto il tema del ritratto e dell’autoritratto attraversa tutta l’esperienza artistica
ma oggi assume, per forza di cose, nuove valenze estetico-comunicative.

La scienza del Profiling ci dice che c’è un metodo per individuare l’assassino che è in noi,
l’assassino attraverso i suoi comportamenti, le proprie deficienze e profili condivisi,
permette di individuare ilritratto, profilo dell’uomo in difficoltà, vuoi per l’ambiente
familiare, vuoi per una società distratta, a causa di relazioni superficiali un mondo di
affanni e di turbamenti possono condurre ad una incapacità a vivere.
L’assassinio del sé, il lato oscuro può condurre ad un’autodistruzione?


Cesare Lombroso 1835/1909: profili 
Sostenendo che in individui, famiglie e gruppi sociali esistono dei segni indicanti
anormalità di natura e degenerazione biologica atavica ereditate da varie patologie.
Tali anomalie sono la causa di predisposizioni, tendenze ed abitudini al crimine e a
comportamenti immorali.
Il profilo strumento di identificazione: fondato sulla combinazione delle misure
fisiche del torso, della testa e degli arti che erano prese da procedure attentamente
prescritte, poi annotate in una scheda detta Osservazioni Antropometriche.
Inizialmente i ritratti erano solo frontali poi, verso il 1888 e il 1905, venne adottato
dalle polizie di tutto il mondo un sistema di identificazione universale basato sul
ritratto fotografico con una foto di fronte ed una del profilo sinistro a ¾,
accompagnate da un cartellino che riporta tipologie e misure particolari di varie
parti del corpo.

La sede dell’enpleinair si presenta ideale contenitore di idee e ospiti particolarmente attenti:
pittori, fotografi, performers, danzatori, videomakers, teatranti, poeti.. il tutto amalgamato e
organizzato con la professionalità che ci distingue nella nostra quasi ventennale esperienza.
 
  installazione SPACCATA dedicato a Solidea Ruggiero
immagini autori:
Massimo Barberio - Sabrina Bartolozzi- Rita Vitali Rosati-
Massimiliano Bartolini - Luca Bortolato - Fabrizio Carotti -
Flavio Romualdo Garofano - Sara Genny Michetti- Lucio Patone-
Massimo Festi - Nicola Fasolato - Tiziano Scaboro -
Gaia Merlini Calcagni- Marco Casolino - Noil Klune (Toni Zappone)-
Dante Marcos Spurio- Paola Castagna - Luca Traini – Andre Te
+dipinto di Matthias Brandes sonoro: Mauro Crivelli, Madi
Programma:

esposizione degli artisti invitati
+
Me Te a cura della poetessa Silvia Rosa ed il fotografo Fabio Trisorio (Roma-Torino)

Rappresentazione su Ettore Giovanni May titolo Mai My May a cura di
Sandra Morero, Franco Bergoin e Fantasmagoria moderna

Ridha Dhib
performance Tramage Mixture Lignes et Mouvement : Qu'est-ce et qui se trame ?
Dj Video a cura di Federico Galetto




Sabato 6 ottobre 2012 presso l’En Plein Air alle ore 17.30

Presentazione del catalogo  Alfabetomorso N.1 Profile
Testi di
Mario Marchiando Pacchiola ,Tiziana Conti, Anna Giulio Clerici,
Rita Pacilio, Silvia Rosa, Margherita Levo Rosenberg, Solidea Ruggiero,
Erica Vagliengo, Vincenzo Ampolo
interviste di Marco Filippa a:
Susanna Schimperna, prof. Silvano Montaldo (Museo Lombroso)
.Video a cura di Enrico Comba
 
 
Patrocini Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Pinerolo, Fondazione CRT

L’evento rientrerà nella programmazione Musei Insieme città di Pinerolo
nell’ambito della Rassegna  dell’Artigianato edizione 2012

Comunicazione :
di prassi presso le testate giornalistiche Regionali e Nazionali,
network e siti di settore.
 
 
Marco Filippa intervista prof. Silvano Montaldo Direttore Museo Lombroso 
intervento di Tiziana Conti su profile
  http://issuu.com/elenaprivitera/docs/periodicoalfabetomorso  
  https://www.facebook.com/elena.privitera  
  http://www.facebook.com/enpleinairII  
  https://www.facebook.com/pages/Alfabeto-morso/159060207462710  
     
  Curated by Elena Privitera and Marco Filippa

1st September > 31st December - stradale Baudenasca n.118 – 10064 Pinerolo (To)
On the occasion of the Handicraft Show in Pinerolo - Event Musei Insieme
project Mayonnaise 15th edition title Profile

Since 1997 the project “Mayonnaise” (15th edition this year), according to its
peculiarities, has been promoting and stimulating creativity by introducing well
known as well as emerging artists from the contemporary art stage.
We cast an attentive glance upon actuality and its contradictions, the obscure and
unknown sides we can trace in virtual communication, its catharsis and at the same
time its deepest discomfort.

Our association is active in the circuit of Museums in the Pinerolo area and can
boast an agreement with the municipality of our town.
All museums in our territory express excellence and we are proud of cooperating
with them in order to promote projects on a large scale. In particular we are
recently cooperating with professor Mario Marchiando Pacchiola, curator at the
Civic Collection Palazzo Vittone in Pinerolo.


In 2011, through our project Alfabetomorso we chose to analyze the new tendencies
in communication and the virtual relational spaces (first of all social networks)
and now in the new 2012 project Profile, our research goes on and we are placing
the theme of self-representation in a central position: the new liquid identities,
as the sociologist Zygmunt Bauman would say, in this elusive contemporary way of
life, in perpetual crisis and transformation.

Identity is this year’s incipit, in its many narrative expressions, and in its
infinite declinations. The title of the project is in English on purpose, because
of the multiplicity of its meanings and the undoubtedly ambiguous form (pro-file).
Nowadays identity is more and more at the centre of our post-modern condition or,
quoting again Bauman, of that liquid modernity in which we are moving like global
nomads in a perpetual precarious state. Identity is surely at the centre of the
virtual language we find in social networks and in the web in general: nicknames,
passwords identify us while we keep filling forms to subscribe to newsletters or
to register to social networks. The problem of identity...
Less and less definite in its geographic and geopolitical borders, it reveals in
itself the necessity we feel to identify ourselves in a community, less and less
based upon identity and breaking into a multitude of fragile affiliations.
We concentrate all of our attention on the notion of self-representation, which
insinuates new meanings in the floating movement of the web and adopts the name
of profile, a word evoking photo albums, notes, diaries, annotations pages and
scrambled messages.
In short, according to the dictionary, the “profile” we are talking about is a
clear “biography describing the principal peculiarities of the subject”.
And we may add that it is also a portrait self-portrait, even when it is a self-portrait.

For the year 2012 we have chosen, among various artists of the first years of
the twentieth century, the self-portraits by the young Ettore May
(London 1903 - Turin 1923) the unlucky young artist who had a particularly dramatic
life and of whom the Picture Gallery of Pinerolo holds an important collection of
works.
And his early “profiles” will represent the incipit of the 2012 project,
highlighting in particular the contradictions in his defiant behaviour of a
true Dandy. The sequence of his self-portraits, characterized by figures, by quick,
incisive and bold “faces”, marked by rapid and nervous brush strokes on wooden
tables, canvases or reused paper; drawings or paintings, portraits with sharp and
unbridled glances, away from the centrality of space, with a soul which deeply
embodies its own time.

The connection with current society is clear. Young people universe is suffering
from contradictions, uncertainties and fears, suffering from an euphoria which
puts young people at the centre of the upcoming world, like protagonists, and
the “profile” becomes heavy and not convincing enough and, as Umberto Galimberti,
would say, it is the disquieting guest (deriving from Nietzsche) who moves forward
and shakes all certainties. Current education forms and moulds to a purely
technologic society where digital precision and the euphoria of what’s virtual,
stay together and co-exist on a level which makes everything seem nearer and at
the same time possible. Can the Hic et nunc of modern liquidity in which we live
completely cohabitate with a democratic society able of taking care of the
multiplicity of human expectations? …and the new migrant people, in the huge
and unavoidable migrant fluxes of our time, impose new questions and the artists,
in their own way, give their alternative answers, afoot of new cultural adventures.

Portrait (in painting, photography or other forms of expression), tends
by definition to represent and therefore to assume an aesthetic value, by
responding to that will of appearance, which necessarily goes far from reality.
The portrait takes all this to the extremes consequences and, like in the
case of Ettore May, we now look at his work with distant eyes, but through
the filter of the man-artist, we catch the glimpse of its obscure core, a
DNA inscribed in graphic signs, telling us something about him and his
personality.

Hidden identity perceived through art, the act of creation frees and interprets
the true profile, the killer of the self or maybe its guardian angel?

Is the artist interested in showing his obscure side?
In the artistic panorama what we see is a collection of seemingly deviant
self-representation, taking some times monstrous appearances; inconceivable,
twisted or upright in often claustrophobic settings, floating in amniotic
universes, or fixed, upright and immensely poetic. We see portraits made with
shadows, multiplying faces, redoubled features and we think that all this adapts
itself perfectly with a world which is, for many reasons, more and more impalpable.
After all the theme of the portrait or the self-portrait goes through the entire
artistic experience but now it adopts necessarily new aesthetic-communicative
valences.

Profiling science teaches us that there is a method to find out the killer in
us, the killer through his behaviours, his own deficiencies and shared profiles
allow us to discover the portrait, the profile of a man at a loss, because of
family circles, because of a careless society, because of superficial relations,
a world of troubles and fears can lead to the incapacity of living.
Can the killer of the self, our obscure side, lead to self destruction?

Cesare Lombroso 1835/1909: profiles
It is claimed that in singles, families and social groups there are signs
indicating abnormalities of nature and atavistic biologic degeneration
inherited by different pathologies. Such anomalies are the cause of
attitudes and tendencies to crime and to immoral behaviour.
The profile instrument of identification: founded upon a combination of
the physical measures of the chest, the head, arms and legs obtained through
carefully prescribed procedures and then written down a form named
Anthropometric Observations.
At first the portrait were only frontal but then, between 1888 and 1905 a
system of identification was adopted by the police all over the world, based
upon a photographic portrait with a frontal photo and one of the left side
profile (three-quarter), accompanied by a little label containing typologies
and particular measures of different parts of the body.

The rooms of enpleinair are the ideal container of ideas and particularly
attentive guests: painters, photographers, performers, dancers, video makers,
actors, poets.
All organized and mixed with the professionalism we boast since the
beginning of our almost twenty years long experience.

The catalogue, in form of review, like the one we published in 2011, will
contain the exhibition project and then, step by step also external
reflections will be added, it will host the voices of the artists, of
political figures and operators from the journalistic and artistic world.


Patronage
Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Pinerolo, Fondazione CRT
Paolo Avigo translation
 
     
     
 

programma 2012

 
     
 

Ettore Giovanni May, Londra 1903 - Torino 1923

 
     
 

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