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CMYK |
catalogo mostra pdf |
elena privitera marco filippa federica
tammarazio olga gambari marga perera domenico papa claudio cravero fabio ceste |
artisti invitati |
andrea chidichimo _veronica
dell'agostino_ibrahima diaw_rikke hostrup daniel kambere_carme garolera |
patrizia guerresi maimouna_robert gligorov_lorenzo
griotti_pietro mele aghim muka_yael plat_simone pellegrini |
giorgio ramella_vladimir rajtman_marialuisa tadei_laurence ursulet |
testo marco filippa / testi critici / date / comunicato/testo Colori Precari di Fabio Ceste |
didattica 2008 / 6 maggio Vi Racconto il mio Marocco/ didattica 08/09 |
Premessa Dopo l'interesse riscosso nel 2007 verso l'iniziativa espositivo / didattica I Linguaggi del Mediterraneo La Parola come Segno l'associazione En Plein Air, essendo l'unica realtà polivalente sul territorio, intende proporre al pubblico (soprattutto del territorio) e al mondo scolastico l'iniziativa CMYK I Linguaggi del Mediterraneo. Il progetto intende approfondire e valorizzare il COLORE-NON COLORE della società attuale: multietnica, variegata, dinamica e velocemente proiettata verso un futuro che prospetta una nuova interpretazione del bacino mediterraneo storicamente definito culla ( in quanto fucina di fermenti creativi e culture ricche di molteplici apporti) verso una sorta di nuova culla di mondi condivisi e identità in transito, verso un panorama di distinti ma necessariamente vicini interessi: economici, culturali, con confini sempre piu' indefiniti nelle molteplici interrelazioni. |
Nell'ottica di favorire questa dialettica, peculiarità che distingue l'En Plein Air,
per l'anno 2008 il programma prevede di tentare un censimento dello stato dell'arte contraddistinto da linguaggi coloriti, caratterizzati da una forte identità tipica di questa contemporaneità: frastagliata, poliedrica, caleidoscopica; scevra da una visione comune eppure ricca, potenzialmente, di un divenire aperto (nel senso Popperiano del termine), dialogante, paradossale (nel senso teorizzato da J.F.Lyotard nei suoi saggi sulla post-modernità). Linguaggi coloriti perché al di fuori dalle nebbie, dalle tempeste atmosferiche e sociali che tendono a dividere e allontanare. |
Gli artisti invitati, senza per questo pretendere di essere esaustivi, ben rappresentano
una ampia visione del presente. La culla del mediterraneo in cui gravitano, per relazione diretta o indiretta, esemplifica bene (a nostro parere) l'occhio attento di chi riflette attraverso le proprie opere il proprio tempo e il colore continua ad essere il medium attraverso cui esprimersi con una visione non piu' unitaria (come poteva essere a ragione quella di fine ottocento inizio novecento), caratterizzata invece da una moltitudine di sguardi che sviscera il ventunesimo secolo inaugurato idealmente con l'abbattimento del World Trade Center di New York, vero spartiacque verso una ridefinizione geo-politica e quindi necessariamente culturale. |
Il colore come oggetto di indagine non solo nella sua mera materialità ma del resto
interessava veramente a Cezanne, per citare un maestro di fine ottocento, oppure era già un veicolo per parlare d'altro? Un colore in alcuni casi al limite dell'effimero oppure virtuale (pensiamo all'uso del colore di Yael Plat nei suoi lavori scultorei o videoartistici oppure a quello catturato nelle colonne cristalline di Lorenzo Ghiotti); o ancora denso e acceso (nelle amalgame dense di Daniel Kambere l'africano-europeo) oppure luminescente (e il caso delle visionarie immagini di Marialuisa Tadei o dei video sfuggenti del sardo Pietro Mele) o indagato nellestratigrafie pittorico-geografiche (dall'italo-francese Laurence Ursulet alla spagnola Carmen Garolera O ancora all'italiano Simone Pellegrini) Un colore foto-trattato (dall'immaginario crudo di Veronica dell'Agostino fino ai paradossi visionari dell'Italo-Macedone Robert Gligorov attraverso il quotidiano stravolto dall'Italo-Danese Rikke Hostrup). |
Un colore neo- primitivo intenso e vitale (nelle stesure strutturate dagli italiani
Giorgio Ramella e Andrea Chidichimo o dall'italo-senegalese Ibrahima Diaw fino all'italo-albanese Aghim Muka) fino ai codici cromatici delle nuances del bianco e nero (dalle visioni sospese delle fotografie stampate su tela del russo-tedesco Vladimir Rajtman alle fotografie di precisione dell'italiana Patrizia Guerresi). E infine, ma non certo ultimo, il lavoro teatrale del marocchino Abderrahim El Hadiri con il suo viaggio ideale Vi Racconto il mioMarocco (Sotto la tenda) che per un lasso di tempo ricompone, in uno spazio teatrale, un mediterraneo rituale fatto di genti e cose, un mediterraneo che idealmente ci ricongiunge anche ad una visione sensoriale un tempo esotica. |
Con i patrocini di : Comune di Pinerolo , Regione Piemonte, Provincia di Torino |
15 marzo Daniel Kambere, Ibrahima Diaw, Yael Plat, Robert Gligorov, Lorenzo Griotti, Giorgio Ramella |
17 maggio Rikke Hostrup, Andrea Chidichimo, Laurence Ursulet, Marialuisa Tadei, Simone Pellegrini, Aghim Muka+proiezione video di Yael Plat |
14 giugno Veronica Dell'Agostino, Carme Garolera, Patrizia Guerresi Maimouna, Pietro Mele, Vladimir Rajtman |
http://www.galleriapack.com |
http://www.arpnet.it/russkij |
http://www.teknemedia.net/archivi/2008/3/15/mostra/28971.html |
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=51337 |
http://www.undo.net/cgi-bin/undo/pressrelease/view.pl?img=1205497594b.jpg |
http://www.veronicadellagostino.com |
http://www.aghim-muka.com |
http://www.rikkehostrup.com |
http://it.youtube.com/user/enpleinvideo |
http://www.myspace.com/maiolight |
http://www.myspace.com/enpleinair2 |